>ANSA-FOCUS/ Referendum: Italicum, si riapre la partita Consulta

Dovrà fissare udienza tra incognita ricorsi e 'spinte' politiche
18:46 - 05/12/2016 




(di Eva Bosco) (ANSA) - ROMA, 5 DIC - La sconfitta del Sì al referendum complica la partita dell'Italicum. La Corte Costituzionale è chiamata da tre tribunali - Messina, Torino e Perugia - a valutarne la legittimità e la 'spinta' per un intervento forte sulla legge potrebbe diventare più pressante. Un rimpallo politico su chi debba fare il primo passo per cambiarla è già iniziato, e a Renzi che ha detto che l'onere spetta al fronte del No Brunetta risponde che "spetta a tutto il Parlamento".

La Corte avrebbe dovuto esaminare l'Italicum il 4 ottobre; ma il 19 settembre decise di far slittare tutto a data da stabilire proprio per evitare interferenze prima del referendum. Va quindi fissata una nuova data, ma le incognite sono molte e probabilmente si chiariranno solo poco prima di Natale o subito dopo. Quando ci fu il rinvio, si disse che l'udienza si sarebbe tenuta nella seconda metà di gennaio o a inizio febbraio. Ora, però, una variabile importante è data dal tipo di governo che prenderà forma dopo le dimissioni di Renzi. Se si tratterà di un esecutivo tecnico o istituzionale, guidato per esempio da Padoan o Grasso, allora - spiegano fonti vicine alla Corte - è più probabile un'anticipazione dell'udienza così da chiudere il capitolo. Se invece l'incarico sarà dato a un politico - tra i nomi circolano Franceschini, Delrio - potrebbe prevalere la volontà di attendere e capire che quadro si delinea.

Da un punto di vista tecnico, anche imprimendo il massimo dell'accelerazione, l'udienza difficilmente potrebbe essere riconvocata prima della metà di gennaio. A dicembre andrebbe a sovrapporsi con le cause già a ruolo. Inoltre ci sono i tempi dovuti alle notifiche alle parti, che vanno esaurite entro 20 giorni dalla comunicazione della nuova udienza. In questo caso si tratta di una trafila più che altro formale, perché le parti si erano già costituite per il 4 ottobre e avevano depositato memorie. Ma la stessa Avvocatura dello Stato, chiamata a difendere l'Italicum per conto del governo, dovrà, quanto meno formalmente, verificare se il mandato già ricevuto resti identico con un nuovo Esecutivo o un nuovo premier.

C'è poi il punto di domanda degli altri ricorsi pendenti e quindi delle altre ordinanze che potrebbero pervenire alla Corte. Alle tre già arrivate, se ne sono accodate altre due, da Trieste e Genova. Ma circa dieci tribunali hanno aspettato il referendum e ora potrebbero decidere di inviare gli atti alla Consulta. E' l'effetto di una serie di ricorsi a catena proposti da un gruppo di avvocati coordinati da Felice Besostri, che si sono coalizzati con azioni coordinate in più tribunali.

L'interrogativo più grosso, però, è come si riposizioneranno i partiti e lo stesso Pd. Grillo chiede di andare subito al voto con l'Italicum, che ora li favorirebbe. Ma le altre forze politiche, con l'Italicum rischiano; prima di tutto di doversela vedere con i grillini al secondo turno. Per questo la tentazione di far smontare alla Corte la nuova legge elettorale sarà forte, facendo leva proprio sui nodi che gli stessi tribunali chiedono di 'aggredire', ossia premio di maggioranza e ballottaggio. A quel punto, l'Italicum diventerebbe un'altra cosa. E potrebbe anche configurarsi uno scenario di elezioni anticipate con due leggi elettorali 'riscritte' dalla Corte Costituzionale: al Senato il 'Consultellum', uscito dalla sentenza che bocciò il Porcellum, e alla Camera l'Italicum rivisitato. (ANSA).


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