ANSA/ Alpinismo: coppia italiana da record, 13 Ottomila insieme

Nives Meroi e Romano Benet conquistano anche la cima del Makalu
19:03 - 13/05/2016 




(di Enrico Marcoz) (ANSA) - AOSTA, 13 MAG - Nives Meroi e Romano Benet sono straordinari alpinisti, capaci di scalare insieme 13 delle 14 montagne pių alte del mondo. Un passo dietro l'altro, quasi mano nella mano. Dietro le loro imprese non c'č solo il gesto sportivo, seppur eccelso, ma soprattutto c'č una storia d'amore di quelle che si forgiano nella fatica e nella sofferenza.

Lei classe 1961, lui classe 1962, da Tarvisio (Udine), hanno iniziato pių di 20 anni fa ad arrampicarsi su ghiaccio e roccia. Sono la coppia che ha scalato pių Ottomila, un primato destinato a rimanere tale ancora per molto. L'ultimo successo l'hanno firmato giovedė 12 maggio, raggiungendo la vetta del Makalu, 8.463 metri, in Nepal, uno dei 14 Giganti della Terra. Alle 10 sono arrivati in cima, da soli. Per completare la collezione pių ambita da ogni alpinista e inaugurata da Reinhold Messner, manca solo l'Annapurna.

Anche questa volta non hanno tradito il loro stile puro, pulito, leggero: niente ossigeno supplementare, niente portatori d'alta quota, nessuno davanti ad attrezzare la via e a pestare la neve. "Come una lumaca che si porta la casa sulle spalle" hanno fatto avanti e indietro sulla montagna con tenda e sacco a pelo nello zaino. Sono partiti il 9 maggio dal campo base, hanno sfidato il vento forte che ha fatto desistere altri, si sono rintanati per la notte nella tendina a 7.400 metri e all'alba sono scattati verso la cima. Erano saliti cosė anche nel luglio del 2006 sul K2: quando tutte le altre spedizioni si erano ritirate, Nives e Romano avevano deciso di partire per un tentativo quasi a tempo scaduto sullo Sperone Abruzzi ed erano riusciti ad arrivare in cima, da soli, quasi mano nella mano. Nel 2007 anche l'Everest si era piegato alla determinazione della coppia tarvisiana, con Nives prima italiana a scalarlo senza ossigeno e in lizza per diventare la prima donna a salire tutti gli Ottomila.

Una corsa che sembrava inarrestabile, prima che la fortuna gli girasse le spalle. Nell'inverno del 2008, scendendo dal Makalu dopo un tentativo andato male, Nives si frattura una gamba. Nel 2008 sul Kangchenjunga Romano ha un malore: al rientro in Italia si scopre che č una malattia rara e viene sottoposto ad un duplice trapianto di midollo. Lei si ferma, basta montagne: "Voglio aiutare mio marito a superare la malattia".

Due anni di cure, momenti difficili, poi Romano guarisce e si puō ripartire. Nel 2014 č vetta sul Kangchenjunga, nel 2016 tocca al Makalu di finire nello zaino della coppia. Il mondo dell'alpinismo rende loro onore: "Penso che ci siano poche storie d'amore come la loro - ha scritto recentemente lo scalatore spagnolo Ferran Latorre - e credo che la grandezza delle persone, anche quando sono alpinisti, non si misura dalle salite ma dalle storie come quella di Nives e Romano. Sono un esempio da seguire".(ANSA).


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