Pari opportunità: Anci, stop pubblicità sessiste,serve legge

Lembi, Comuni apripista con protocollo Istituto autodisciplina
12:55 - 01/12/2015 


(ANSA) - ROMA, 1 DIC - Stop alla pubblicità sessista e lesiva della dignità degli uomini e delle donne. "Un tema su cui i Comuni stanno facendo da apripista, anche grazie al protocollo firmato con l'Istituto dell'Autodisciplina pubblicitaria". Ora però "serve un intervento normativo unitario nazionale". La richiesta parte dall'Anci, che oggi a Roma ha presentato alcune buone pratiche adottate dalle amministrazioni locali per il contrasto delle affissioni pubblicitarie sessiste sul territorio.

"Negli ultimi trent'anni - ha osservato la presidente della Commissione Anci Pari opportunità, Simona Lembi - organismi internazionali come Onu e Parlamento europeo hanno invitato i parlamenti e governi nazionali a prendere iniziative di contrasto alle pubblicità sessiste. In Italia però non abbiamo ancora un provvedimento cogente, valido per tutti i territori". E' un tema, ha puntualizzato la vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, da mettere in agenda: "Il Parlamento deve discuterne focalizzando l'attenzione sulla prevenzione, cioè sulla promozione di una diversa idea di pubblicità" non discriminatoria. "Entro la fine del 2016 dobbiamo riuscire a mettere all'ordine del giorno una legge in collaborazione con comuni, società di pubblicità e grandi marchi".

Nel 2014 l'Anci ha firmato un protocollo con lo Iap e a oggi diverse amministrazioni, come Bologna, Arcore, Legnano, Modena, Palermo, Roma hanno modificato i regolamenti per le affissioni pubblicitarie o avviato osservatori. "I principi che stanno alla base di questa iniziativa sono costituzionali e non legati alla moralità - ha precisato Lembi - non è punitiva, ma intende promuovere comportamenti nuovi tra pubblicitari, amministratori e società civile". Per l'applicazione del protocollo "c'è ancora molto da fare - ha aggiunto il segretario generale dell'Anci, Veronica Nicotra - per fare in modo che tutte le amministrazioni lo adottino".

Al momento l'applicazione è in fase di attuazione a Siena, Torino, Pesaro, Firenze, Catania e Ragusa, ha ricordato il segretario generale Iap, Vincenzo Guggino. "Questa non è una questione femminile - ha concluso il vicepresidente dell'Anci, Matteo Ricci - la cultura sessista contribuisce a risvolti violenti, ha conseguenze sociali. Tutti gli amministratori prendano a cuore la questione". (ANSA).


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