Europa-Regioni:acciaio; Calenda, Ue non rimanga in silenzio

Contro crisi intervenire sul piano interno ed esterno
16:00 - 27/11/2015 


(ANSA) - BRUXELLES, 27 NOV - "La crisi che sta affrontando l'industria dell'acciaio in Europa ha bisogno di due dimensioni d'azione: interna ed esterna. Sarebbe davvero stravagante se il Consiglio Commercio rimanesse ora silenzioso sul tema". Lo ha detto il viceministro allo sviluppo economico Carlo Calenda, intervenendo al Consiglio Commercio in corso a Bruxelles.

"Spetta a noi Ministri del Commercio - ha sottolineato Calenda - dunque intervenire per gestire la dimensione esterna della crisi, che è legata a due elementi fondamentali: 1) l'overcapacity strutturale di alcuni paesi terzi che dà luogo a sistematici comportamenti di concorrenza sleale; 2) la distorsione nei flussi commerciali derivante dalla diversa forza della nostra risposta rispetto a quella americana, che contribuisce a peggiorare la situazione del settore".

Dopo aver ricordato che le misure imposte agli Usa sugli stessi prodotti siderurgici sottoposti a dazi "sono mediamente 3 volte superiori" a quelle europee, Calenda ha esortato l'Europa ad agire "rapidamente, in primo luogo utilizzando, con più efficacia e tempestività, gli strumenti" che ha già a sua disposizione. Tra questi, ha citato un più sistematico ricorso al 'Threat of Injury', misure di controllo più stringenti sull'andamento dei flussi delle importazioni con l'obiettivo di diminuire i tempi di risposta, la riduzione delle tempistiche, soprattutto per le misure provvisorie, dove occorrerebbe darsi come obiettivo 6 mesi contro i 9 attuali. Infine, ha chiesto di mettere al riparo le imprese europee da eventuali 'retaliation'attraverso l'esercizio da parte della Commissione del suo potere di avviare nuove indagini ex officio.

"Riteniamo sia compito del Consiglio - ha concluso Calenda - chiedere alla Commissione di affrontare rapidamente questa situazione nei competenti Gruppi del Consiglio medesimo".(ANSA).


Notizie del giorno



Torna su