>>>ANSA/ Mafia: entro 2015 approvata riforma beni confiscati

Nuovi poteri e dirigenti Agenzia. In un anno sequestri per 6mld
13:28 - 31/08/2015 




(di Valentina Roncati) (ANSA) - ROMA, 31 AGO - Solo dall'1 agosto 2014 al 31 luglio 2015 sono stati sequestrati alla criminalità organizzata 14.530 beni, per un valore di 5,6 miliardi di euro e 3.801 sono stati confiscati (678 milioni di euro il valore). I dati, recentissimi, resi noti dal Viminale, fanno capire la portata del fenomeno: i beni sequestrati e confiscati rappresentano una vera fortuna, che, ancor più in tempi di crisi, non può andare sprecata ma va valorizzata.

Per questo il Parlamento da due anni lavora alla riforma dell'intero sistema che riguarda sequestri, confische e la loro gestione. Ed entro l'anno, al massimo a gennaio 2016, annuncia la presidente della Commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti (Pd), il nuovo testo verrà approvato.

Il provvedimento ha innanzitutto due priorità: rendere più veloce, più tutelante e più efficace il procedimento che conduce dal sequestro alla confisca definitiva e potenziare l'Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati in modo tale che questa possa procedere con maggior efficienza alle destinazioni dei beni definitivamente confiscati. Se la riforma passa come è stata fin qui messa a punto, l'Agenzia per i beni sequestrati e confiscati avrà la sede principale a Roma, e Reggio Calabria sarà la sede secondaria con una banca dati aggiornata, continuerà a disporre almeno delle 5 sedi attuali, disporrà di 300 dipendenti ben formati (ad oggi il personale non arriva a 100 unità), sarà sotto la guida della presidenza del Consiglio (oggi è sotto il ministero dell'Interno) e a dirigerla non sarà necessariamente un prefetto ma potrà essere un manager.

 "L'Agenzia deve avere la potenza di fuoco pari almeno a quella dell'Anac guidata da Cantone", spiega il relatore del provvedimento, il deputato Pd Davide Mattiello. "E' una grande sfida alla quale sono certo tutti, maggioranza, opposizione, Governo, vorranno concorrere lealmente: sottrarre ricchezza al circuito criminale e immetterla fruttuosamente nel circuito legale è uno degli investimenti più concreti, convenienti e giusti che si possano fare in questi tempi di crisi e scarsità di lavoro", conclude.

Soddisfatta la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi. "La riforma del sistema dei beni confiscati è stata fin dall'inizio della legislatura un nostro obiettivo e abbiamo dato un contributo importante. Il testo base all'esame della Commissione - spiega Bindi - è in sostanza il risultato dell'abbinamento tra una proposta di legge d'iniziativa popolare e la proposta di legge elaborata dalla Commissione Antimafia, che aveva svolto un approfondito lavoro d'indagine e presentato la prima Relazione proprio sulle lacune normative e le carenze organizzative che frenavano una buona gestione dei beni sottratti alle mafie. Siamo soddisfatti, il lavoro che si sta facendo in Commissione può dare nuovo slancio e nuova forza ad un settore strategico della lotta alle mafie, in cui tra l'altro si gioca buona parte della credibilità delle istituzioni".

Un plauso arriva dall'ex procuratore della Repubblica di Torino, Gian Carlo Caselli, che ieri ha preso parte ad un dibattito sul tema. "Lo snellimento delle procedure - dice Caselli - è il punto centrale. Mi sembra che la riforma si muova nella direzione giusta". (ANSA).


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