Sicurezza: Cnca ad Alfano, chiedere carità non è reato

13:15 - 05/03/2015 


(ANSA) - ROMA, 5 MAR - "Il legame stabilito dal ministro Alfano tra legalità e decoro urbano, da una parte, e accattonaggio dall'altra suscita la nostra più viva preoccupazione". Lo dice don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca). "Ancora una volta - spiega don Zappolini - sentiamo un esponente della politica che, di fronte alla grande questione di gestire spazi urbani sempre più complessi, in cui certo si sviluppano diversi e rilevanti problemi sociali, addita l'accattonaggio come capro espiatorio, oscurando così le cause reali di tali problematiche".

"Vanno benissimo - sottolinea - le misure di repressione dell'accattonaggio forzato, ove presente, ma dobbiamo ribadire con forza che chiedere la carità non solo non è reato, ma non è nemmeno un comportamento da stigmatizzare. Piuttosto servono politiche di aiuto a persone in condizioni spesso difficili, che la crisi economica sta facendo crescere di numero".

Il Cnca è capofila di un progetto europeo contro l'accattonaggio forzato che presenterà, a breve, i dati di una ricerca sul fenomeno in due regioni italiane e in altri paesi europei (Bulgaria, Polonia, Portogallo, Romania) e avanzerà diverse proposte in merito. "Speriamo - conclude - di poterci confrontare con le istituzioni su cose serie e non demagogiche. E che il Pd non ceda alle sirene securitarie, come fatto in alcune città in questi ultimi anni". (ANSA).


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