ANSA/ Italia dei treni spaccata,bene Frecciarossa male regionali

Calano servizi e passeggeri, ritardi e aumentano costi biglietti
18:01 - 18/12/2014 




(di Tommaso Tetro) (ANSA) - ROMA, 18 DIC - Un'Italia spaccata in due che, come in tante altre situazioni, viaggia a velocità diverse: è il Paese del trasporto ferroviario. Se da un lato ci sono Frecciarossa e Italo in crescita, dall'altro abbiamo Intercity e treni regionali dove regnano i tagli, il calo dei servizi con sempre più ritardi sulle linee e la diminuzione dei passeggeri, a fronte però di un aumento del costo dei biglietti. La fotografia la scatta il nuovo rapporto 'Pendolaria 2014' di Legambiente, dedicato in particolare a chi ogni giorno viaggia per diversi motivi.

I pendolari - spiega Legambiente - sono quasi tre milioni: gente che meriterebbe "ben altra attenzione da parte del governo Renzi e delle regioni". Secondo l'associazione infatti "non sono le grandi opere dello Sblocca Italia la risposta alla crisi ma investimenti nelle città e nei treni pendolari". Esempi che offrono l'idea di quanto succede - avverte il report - sono per esempio la Sicilia dove "dal 2002 ci sono stati solo tagli e nessun treno nuovo", oppure "Piemonte e Campania" in cui si è visto "un crollo dei pendolari". Eppure viene fatto presente che dove "si investe i passeggeri crescono", come in Trentino Alto Adige, Toscana e Puglia.

L'Italia dei treni 'lenti' regionali si muove tra "tagli (meno 21% in Abruzzo, meno 16% in Calabria), ritardi e disservizi, e con quasi 1200 km di rete ferroviaria 'storica' ormai chiusi". Intanto i passeggeri delle linee regionali sono sempre di meno: se ne 'perdono' in media 90 mila al giorno. In Campania per esempio "dal 2010 ad oggi sono stati effettuati tagli complessivi del 19% al servizio con punte di meno 50% su alcune linee; la conseguenza è che ci sono 150 mila persone in meno sui treni campani". Anche in Piemonte a causa di meno servizi e della cancellazione di "ben 14 linee" ci sono 33 mila passeggeri in meno in 4 anni. Pesa anche il sostegno al trasporto e l'aumento del costo dei biglietti: tra il 2009 e il 2012 mentre i passeggeri aumentavano del 17% le risorse statali per il trasporto regionale su gomma e ferro si riducevano del 25%. Nel 2014 l'aumento dei biglietti in Calabria è stato del 20% a fronte di un "servizio carente". Tra gli altri aumenti: Piemonte (47%), Abruzzo (25%), Lazio (15%) con un "servizio inadeguato", Liguria (41%, in 4 anni). Al contrario le Frecce e Italo vanno bene: tra Roma e Milano l'offerta è aumentata in 7 anni del 450% e nel 2014 i passeggeri crescono dell'8%".

"La situazione che i pendolari stanno vivendo - afferma il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini - deriva dai tagli al trasporto pubblico e dall'assenza di controlli. Responsabili sono il ministero delle Infrastrutture, il vero assente, e le regioni. Investimenti e attenzioni oggi si devono spostare nelle aree urbane". Per Vincenzo Soprano, Ad Trenitalia, "le gare sono l'unica soluzione, e la competizione è la chiave per lo sviluppo". (ANSA).


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