ALPINISMO: SCALATORI VALDOSTANI CONQUISTANO EVERST /ANSA

MA TETTO DEL MONDO REPINGE TENTATIVO RECORD VELOCITA' DI BRUNOD
19:46 - 04/06/2005 


(di Piero Minuzzo) (ANSA) - AOSTA, 4 GIU - Le guide alpine valdostane hanno scritto una nuova grande pagina nella storia dell'alpinismo mondiale: Stefano Epiney, di 43 anni, e Claudio Bastrentaz (39), hanno conquistato all'alba di oggi, la vetta dell'Everest lungo la parte nord nepalese. Una terza guida, Claudio Rosset con lo psicologo-alpinista Pietro Trabucco, dovrebbero raggiungerla all'alba.

Si tratta di un'impresa dal valore diverso da tutte le altre 'conquiste'. Le guide valdostane fanno infatti parte della spedizione "Everest Vitesse 2005", sostenuta dalla Regione autonoma Valle d'Aosta, il cui obiettivo era mettere lo sky-runner Bruno Brunod in condizioni di stabilire il record di velocità di salita e discesa - senza l'ausilio dell'ossigeno

- del Tetto del Mondo; coprire in meno di 30 ore i circa 60
chilometri con un dislivello in salita di oltre 3.500 metri e, ovviamente altrettanti in discesa. Ma il sogno è stato infranto durante la notte scorsa dal forte vento che ha letteralmente bloccato il forte atleta valdostano.

Bruno Brunod ha abbandonato il tentativo dopo oltre 16 ore di corsa e arrampicata, quando si trovava nei pressi del campo 3 avanzato a circa 8.200 metri di quota. Doveva raggiungere gli 8.852 metri della cima entro le ore 9 di questa mattina e ridiscendere al campo base posto a 5.150 metri entro le 16. "Facevo fatica a respirare, avevo freddo, pensavo a mia moglie che aspetta un bimbo, pensavo ai miei quattro figli, pensavo agli amici che mi avevano sostenuto in questa impresa, avevo capito che comunque non ce l'avrei fatta e quindi era inutile rischiare", da detto il 'corridore del cielo' a Luciano Caveri, assessore regionale allo sport e turismo che ha fortemente sostenuto la spedizione e che ha già detto: "Se bruno vuole ritentare la grande impresa la Regione tutta sarà nuovamente al so fianco".

Bastrentaz ed Epiney con Rudi Janin, Christian Cesa e Claudio Rosset avevano raggiunto i campi alti per assistere Bruno Bruno fornendogli alimenti, bevande ed il cambio di indumenti. Cesa a Janin sono ridiscesi per accompagnare l'amico sconfitto al campo base dove li attende Adriano Favre, coordinatore del tentativo. Claudio Bastrentaz e Stefano Epiney, che aspettavano lo sky-runner al campo avanzato 3, dove però non è mai arrivato, appena saputo dell'abbandono hanno attaccato la vetta quasi per vendicare il loro compagno. Una vittoria, la loro, di grande prestigio ma intrisa di rammarico per il mancato record.

Il rammarico di Bastrentaz - che ha sconfitto oggi l'Everest per la seconda volta dopo averlo fatto lo scorso anno con la spedizione "Everest 2004-50 anni dopo" - si percepisce nelle parole dedicate all'amico Bruno che ha scritto nel suo diario web: "Conosco un uomo che sa volare non è appassionato di parapendio di deltaplano ne di aliante. Lui vola con le gambe e i piedi e non solo, anche con l'anima e la mente". E aggiunge: "E' un uomo straordinario pensate, oltre ad avere due polmoni come un cavallo è dotato anche di due cuori. Uno forte e potente batte lento e inesorabile dandogli l'energia per i suoi primati, l'altro dolce e generoso è tutto votato a chi gli è vicino o a ciò che gli sta intorno".

Stefano Epiney a 43 anni ha compiuto oggi la sua più grande impresa alpinistica, ma alle sue spalle ha una lunga attività di istruttore. Da anni tiene corsi di formazione per tecnici di soccorso in Perù e da qualche anno si reca costantemente in Grecia dove segue la formazione delle future Guide Alpine di quel paese. (ANSA).


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