Libri: dalla penna di Sani i fatti mai narrati del basket

'Vale tutto-Le storie segrete delle pallacanestro italiana'
14:43 - 30/10/2014 


(ANSA) - BOLOGNA, 30 OTT - 'Vale Tutto-Le storie segrete della pallacanestro italiana' scritto da Lorenzo Sani, firma del Quotidiano Nazionale, per Italica Edizioni (277 pagine, 15 euro) è un libro che spiazza il lettore e lo proietta all'interno di storie umane mai narrate e soprattutto mai banali, fra traiettorie di campioni acclamati che si incrociano con personaggi sconosciuti. Sogni, avventure, illusioni, amicizia, momenti di gloria che sembrano inossidabili.

Fino a quando il destino cambia le carte in tavola, come nel caso di Roscoe Pondexter, che fece grande coi suoi canestri a ripetizione la piccola Gorizia, prima di ritrovarsi col soprannome di Spaccaossa, membro di una banda di sadici con la divisa da agente di custodia addosso che organizzavano per scommessa combattimenti mortali tra detenuti. Un libro di storie, non di storia della pallacanestro. E che storie.

Ad esempio la stagione bolognese del leggendario Connie Hawkins, sfuggita agli annali ufficiali, la grottesca vicenda che ha portato alla naturalizzazione di Mike D'Antoni, regista della grande Milano di Peterson, Meneghin e McAdoo, la sfida tra uno sconosciuto carneade dei playground e il campione dannato della Nba Micheal Ray Richardson, il derby mancato di Reggio Emilia, tra Cantine Riunite e la Pallacanestro Fornaciari guidata dal leggendario Gianni Gualdi, 30 punti a partita in serie B con una sola mano, la sinistra, perché la destra la perse da bambino in un incidente domestico.

E poi ancora, l'epopea della pallacanestro toscana, fatta di campi inespugnabili come quello di Carrara, dove comandavano i tre fratelli Lanza, gli scherzi micidiali, il campanilismo che ha animato l'eterno conflitto sportivo tra Pistoia, Pescia e Montecatini, ma anche il derby della Basket City bolognese tra la Virtus di Sasha Danilovic e la Fortitudo di Dominique Wilkins, visto dalla prospettiva eterea dell'angelo-tifoso che, calandosi dalla vetta del palasport di Casalecchio di Reno, nel maggio 1998, avrebbe dovuto consegnare a Carton Myers quel primo scudetto che invece arrivò in ben altre circostanze e soprattutto tempi diversi.

Infine, poi, l'avventuroso viaggio di due giovani cestisti, Stefano Attruia e Leonardo Conti, che nell'estate 1994 hanno sfidato l'embargo nei confronti della Serbia e la No fly zone, durante la guerra civile che ha sfaldato la Yugoslavia, per allenarsi in Montenegro col guru dei canestri Dule Vujosevic. Un libro di storie, non di storia, appunto. Un libro che mancava. (ANSA).


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