>ANSA-FOCUS/ L.Stabilità: Regioni a Governo con Lodo Chiamparino

In 7 giorni razionalizzazioni, recupero fondi e costi standard
18:18 - 23/10/2014 




(di Valentina Roncati) (ANSA) - ROMA, 23 OTT - Razionalizzazione delle spese "a tutti i livelli, anche nei ministeri, perché se la legge Delrio consente di semplificare la presenza sul territorio perché ci devono essere le stesse strutture dello Stato come prima che le Province venissero abolite?". E poi recupero di fondi "per riprendere una politica di investimenti sull'edilizia sanitaria" e ottimizzazione di risorse delle Regioni presso i ministeri, senza aggravi in termini di cassa, né di disavanzo, né di indebitamento e attuazione, il più presto possibile, dei costi standard. Queste in sintesi le proposte che il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino - affiancato dai governatori e dal coordinatore degli assessori al Bilancio Massimo Garavaglia, in rappresentanza di Maroni - stamattina alle 8 ha avanzato al premier Renzi, al sottosegretario Graziano Delrio e al ministro degli Affari Regionali Carmela Lanzetta.

"Lodo Chiamparino" è stato ribattezzato, e dovrebbe trovare concreta stesura nel giro di 7-10 giorni al massimo. "L'incontro di oggi apre una fase nuova - ha spiegato il leader dei governatori - quando ci si parla ma soprattutto si lavora insieme è sempre una buona premessa per trovare una soluzione". In verità c'è chi sussurra che tra le proposte per evitare il taglio da 4 miliardi solo per il 2015 previsto dalla Legge di Stabilità c'è anche quella di attingere quasi 2 miliardi dal fondo presso il Tesoro a copertura del rischio di svalutazione dei derivati sottoscritti da alcune Regioni. Lo stesso Chiamparino nei giorni scorsi non ne aveva fatto mistero, sostenendo che "parte del progetto" prevede di rinunciare ai 2 miliardi di aumento del Fondo per la sanità, un'altra consiste nel "modulare diversamente i fondi delle Regioni che sono a disposizione del ministero dell'Economia a copertura dei mutui e dei derivati. Una cifra ingente dalla quale, secondo i nostri calcoli, si possono risparmiare i 2 miliardi che mancano". Ma su questo fronte, secondo quanto fanno sapere fonti informate, il governo starebbe lavorando per cercare di evitare possibili attriti con via XX Settembre.

Palazzo Chigi in ogni caso vuole studiare bene le proposte, tanto è vero che oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, si è affrettato a precisare "che sono proposte ancora da esaminare da parte del Governo".

 

Soddisfatta la ministra Lanzetta, perché con l'incontro di oggi "si è ristabilito un clima di collaborazione istituzionale e di condivisione degli obiettivi". Il governo, ha aggiunto, "è aperto a soluzioni diverse nel rispetto dei saldi", chiarendo poi "che nessuno vuole tagliare i servizi o la sanità ma dobbiamo tutti lavorare seriamente per una era riqualificazione della spesa che porti efficienza".

Secondo Garavaglia però gli stanziamenti sulla sanità possono essere sfrondati fino al massimo a 1,5 miliardi "altrimenti c'è un effetto boomerang" su sanità e trasporti, quest'ultimo peraltro già sottofinanziato per 2 miliardi.

I governatori sono usciti comunque più sollevati dall'incontro con l'Esecutivo. "Bene l'impegno di Renzi sui costi standard, è quello che avevo chiesto con forza: purché non rimanga una sua ennesima promessa non mantenuta", ha scritto Roberto Maroni (Lombardia) su Twitter. "La Campania è pronta alla sfida dei costi standard - ha fatto notare il presidente della Campania Stefano Caldoro - ma si consideri ad esempio il comparto sanità: noi abbiamo meno personale di altre Regioni, meno medici e meno infermieri, una situazione non più sostenibile". "Questa manovra, che si cumula alle manovre precedenti per un totale di 6 miliardi e 250 milioni, si abbatte

- ha detto il governatore della Puglia Nichi Vendola - come un
ciclone sulle spese che riguardano gran parte del welfare e dei servizi sociali". Meno critico il presidente del Veneto Luca Zaia: "il nostro obiettivo, i costi standard come criterio basilare per razionalizzare la spesa pubblica, è stato raggiunto. Ora tutti, le Regioni al loro interno e Renzi per la parte che compete ai costi della P.A. a cominciare dai Ministeri, devono fare la loro parte". Per il presidente della Toscana, Enrico Rossi, "oggi c'è stata un'apertura da parte del Governo a discutere delle nostre proposte". "Bisogna però stare attenti a non fare una partita di giro", ha avvertito. Ottimista il presidente delle Marche, Gianmario Spacca: "Le dichiarazioni del presidente del Consiglio rafforzano la mia fiducia sulla Legge di stabilità". Sulla stessa linea la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che apprezza il fatto che vi siano "le condizioni perché comunque la manovra responsabilmente venga messa a carico di tutti". Soddisfatto infine il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, anche perché "Renzi ha dichiarato che i tagli che stiamo cercando di rendere sostenibili saranno gli ultimi con cui avranno a che fare le Regioni, perché dal 2016 non ci saranno più". (ANSA).


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