L.stabilità: Scanagatti(Anci), contropartita è fisco locale

Responsabile Lombardia,'rinunciando a trasferimenti dello Stato'
19:15 - 20/10/2014 


(ANSA) - ROMA, 20 OTT - "Il premier Renzi ha fatto il sindaco e quindi conosce la situazione in cui versano i Comuni: il taglio alle risorse è del 3%, e, nel periodo 2008-2013, questo ammontava al 25%, quindi nel complesso si aggira intorno al 30%": a parlare della bozza della legge di stabilità e delle limature che questa ha operato verso i Comuni è il nuovo presidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, già sindaco di Monza. Che esprime un auspicio che può valere come contropartita, vale a dire "tutte le entrate del fisco locale ai territori, rinunciando ai trasferimenti dello Stato, senza alcun compromesso, nella logica del 'pago, vedo, voto'".

Negli ultimi anni, spiega Scanagatti all'ANSA, "noi sindaci abbiamo dato fondo a tutte le risorse disponibili sui territori e francamente dico che non possiamo continuare a fare gli esattori. Tra l'altro con una tassa come l'Imu che è assai impropriamente municipale, visto che ad esempio i proventi sui fabbricati di tipo D (quelli di tipo produttivo, ndr) non entrano nelle casse dei comuni". Il primo cittadino lombardo fa sapere poi di essere preoccupato dalle dichiarazioni del consigliere del premier, Yoram Gutgeld, che oggi in un'intervista ha annunciato la messa a punto di una tassa unica sulla casa da qui a 2 mesi: "la proposta mi soddisfa, anche perché così, con tutto il fisco locale sul territorio, i cittadini avrebbero uno strumento in più per fare le proprie scelte; però mi preoccupano i tempi, nel senso che ciò significa arrivare a fine dicembre, quando tutti i sindaci sono impegnati ad approvare i bilanci, quindi suggerisco di slittare di qualche mese". Il presidente di Anci Lombardia fa sapere di essere un sostenitore della legge Delrio (56/2014), "perché sono convinto che al di là di certe imperfezioni offre un'opportunità straordinaria ai sindaci e ai comuni per avere più efficienza e riduzione dei costi. Ma questi progetti rischiano di morire in culla - avverte - visto che ad esempio molte Province sono in default e tante altre stanno per entrarvi". Quindi, propone, "serve un serve un patto serio, visto che tra il 2008 e il 2013 gli investimenti dei comuni hanno subito un calo medio, a livello nazionale, del 30%".(ANSA).


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