Sanità: diminuiscono parti cesarei ma il Sud ancora indietro

12:57 - 20/10/2014 


(ANSA) - ROMA, 20 OTT - Diminuiscono i parti cesarei in Italia, ma ci sono ancora forti differenze tra le Regioni. Il dato emerge dal Piano nazionale esiti (Pne) 2014, elaborato da dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agensa) per il ministero della Salute.

I numeri segnano un miglioramento per i cesarei, che sono passati dal 29% del 2008 al 26% del 2013, anche se rimangono ancora molto evidenti le differenze tra le regioni del nord Italia, con valori intorno al 20%, e le regioni del sud con valori prossimi al 40% e che, nel caso della Campania, arrivano al 50%. Il regolamento del ministero che fissa gli standard qualitativi e quantitativi dell'assistenza ospedaliera fissa infatti al 25% la quota massima di cesarei primari per le maternità con più di 1.000 parti e 15% per le maternità con meno di 1.000 parti. Va però precisato che per alcune strutture il dato non è attendibile perché è in corso un audit di verifica, e quindi tali presidi non sono stati citati nella rilevazione. Inoltre, nella valutazione dei dati occorre anche considerare più attendibili i dati delle strutture che presentano volumi di attività più elevati.

L'esito più favorevole l'ha registrato l'Ospedale di Carate Brianza (Monza) che a fronte di 1629 interventi ha registrato un esito pari al 5,16% di cesarei, seguito dall'ospedale di Borgo S. Lorenzo (Fi) con il 5,95% su 421 parti e dall'ospedale Civile di Palmanova (Udine) con il 6,55% di parti cesarei primari su un totale di 687. È invece la CCA Villa Cinzia di Napoli, con 92,7% di cesarei primari su 543 parti, la struttura che ha registrato l'esito più sfavorevole preceduta dalla CCA Mater Dei di Roma con l'87,28% (su 180 parti effettuati) e dalla CA S. M. La Bruna di Torre Del Greco con l'81,8% su 323 parti.(ANSA).


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