Tasi: Acli, quasi 90% comuni ha raddoppiato aliquota (2)

14:21 - 19/09/2014 


(ANSA) - ROMA, 19 SET - Per quanto riguarda le detrazioni, aggiunge il presidente delle Acli, solo poco più di un terzo dei comuni (2.341, il 35,97%) ha ritenuto di prevederle. "Questo è molto grave perché contravviene al principio della progressività dell'imposizione fiscale. E se si va a vedere nel dettaglio, le residue agevolazioni sono anche di minore entità".

"Emblematico è il caso delle detrazioni sui figli. Nel precedente sistema di tassazione sulla casa - ricorda Bottalico

- erano applicate su tutto il territorio nazionale e a partire
dal primo figlio. Con la Tasi solo poco più di un decimo dei comuni (869, il 13,3%) prevede delle detrazioni extra per i figli e spesso queste detrazioni scattano solo dopo il terzo o quarto figlio. Inoltre, nella metà dei comuni (3.874, il 52,32%) il tributo è esteso anche agli immobili in affitto con la possibilità da parte del comune di far pagare una parte dell'imposta anche agli inquilini".

"Va evidenziato anche il fatto - osserva ancora il presidente delle Acli - che il calcolo della Tasi risulta molto più complesso e non appare certo andare nel senso di una semplificazione amministrativa. Qui a Cortona le Acli stanno discutendo di come rilanciare il lavoro: sotto questo profilo non possiamo fare a meno di notare che l'applicazione della Tasi, che funge da addizionale Imu su immobili agricoli (in 4.408 comuni, il 59,5% dei comuni) e commerciali e produttivi di ogni tipo (in 3.649 comuni, il 49,3%) finisce per avere delle ripercussioni su quei comparti come agricoltura, artigianato, ristorazione e altro, che vengono indicati come settori capaci di creare nuovo lavoro, e di cui si parla molto in vista dell'Expo 2015 sull'alimentazione. C'è una evidente discrepanza - conclude - tra gli annunci per il rilancio dell'economia e le dinamiche reali della fiscalità locale". (ANSA).


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