Piccoli comuni: Anpci, no all'associazionismo coatto

Obbligo gestioni associate solo per quelli fuori costi standard
18:36 - 17/09/2014 


(ANSA) - ROMA, 17 SET - Abolire l'associazionismo coatto ed eliminare l'unione forzosa dei comuni e delle gestioni associate obbligatorie delle funzioni principali: è quanto torna a chiedere l'Associazione nazionale dei piccoli comuni d'Italia (Anpci) che ieri ha tenuto una manifestazione a piazza Montecitorio con una folta rappresentanza di sindaci.

L'Associazione sollecita tra l'altro Parlamento e Governo a prevedere l'obbligo delle gestioni associate dei servizi solo per i comuni che non rispettano i costi standard degli stessi, e ad abolire l'obbligo di operare acquisti sotto i 40mila euro attraverso la Centrale Unica di Committenza (Cuc) per i comuni con meno di 10mila abitanti. Inoltre, in vista della tornata elettorale di secondo livello che si terrà tra il 28 settembre e il 12 ottobre per l'elezione dei nuovi consigli delle città metropolitane e delle nuove province, l'Anpci chiede che venga modificata la legge 56/14 (la cosiddetta Delrio) in merito alla rappresentanza demografica ponderata nelle Città metropolitane, "che di fatto annichilisce ogni possibilità di sviluppo condiviso con le comunità locali".

L'associazione dei piccoli comuni sollecita poi il governo ad aprire un tavolo di confronto "con l'unica associazione veramente rappresentativa degli oltre 5600 comuni con meno di 5mila abitanti, che rappresentano i soli presidi di sviluppo e manutenzione del 90% del territorio italiano".(ANSA).


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