ANSA/ In fondo al mare una miniera di tesori per l'industria

Risorse per farmaci e hi-tech ma a rischio sovrasfruttamento
17:08 - 30/07/2014 




(di Laura Giannoni) (ANSA) - ROMA, 30 LUG - Un mondo sconfinato, buio e remoto, popolato da forme di vita bizzarre e affascinanti, ma anche un immenso serbatoio di risorse utili per l'alimentazione, l'energia, l'elettronica e la farmacologia. Le profondità marine hanno ispirato la letteratura e il cinema, dalle ''Ventimila leghe sotto i mari'' di Jules Verne al pesciolino Nemo della Pixar. Adesso ispirano anche i governi e l'industria a caccia di risorse. Con il rischio, in assenza di regole, di uno sfruttamento eccessivo che può compromettere l'intero ecosistema.

L'allarme arriva dagli esperti dell'Unione europea di geoscienze, che chiedono un ''approccio diverso'' all'uso dei beni sottomarini per evitare l'abuso che è già avvenuto sulla terraferma. In un dettagliato rapporto, dedicato ad ampliare le conoscenze di chi nel mondo dovrà decidere le sorti dell'ambiente sommerso, gli studiosi accendono un faro su quello che c'è oltre i 200 metri sotto il livello del mare.

Dal cuore degli oceani proviene il nutrimento per i pesci che vivono a profondità minori e alimentano il mercato ittico, il gas e il petrolio per produrre energia, ma anche i metalli preziosi per fare gioielli e i minerali rari usati in elettronica, nei prodotti hi-tech come gli smartphone e le batterie per le auto elettriche. E ancora, le sorgenti idrotermali ospitano forme di vita, dai batteri alle spugne, che sono alla base di nuovi antibiotici e sostanze chimiche antitumorali.

Un patrimonio che fa gola a tanti, ma che non è infinito. ''I noduli di manganese, il nichel, il rame, il cobalto e i minerali rari hanno impiegato centinaia d'anni o più a formarsi, e non sono rinnovabili'', spiegano gli esperti. ''I pesci e i coralli che abitano le profondità del mare hanno tempi di crescita più lenti e sono quindi più sensibili a un eccesso di pesca''.

Il pericolo non sta solo nell'esaurimento delle risorse, ma anche nell'alterazione dell'ecosistema. ''La vita nelle profondità oceaniche gioca un ruolo cruciale nell'assorbimento della CO2 dall'atmosfera, così come del metano che a volte fuoriesce dai fondali, e in questo modo limita gli effetti del cambiamento climatico''. Sfruttare il mondo sommerso senza pensare alle conseguenze potrebbe compromettere questo processo, che è fondamentale per la vita sulle terre emerse. (ANSA).


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