>>>ANSA/ Migliora salute italiani ma con tagli peggiora Ssn

Allarme stili vita, da obesità a sport; fuga medici all'estero
17:59 - 16/04/2014 




(di Manuela Correra) (ANSA) - ROMA, 16 APR - Italiani sempre più longevi ed in buona salute, con gli over-100 il cui numero è raddoppiato negli ultimi 10 anni, raggiungendo quota 13.500, ed una netta diminuzione della mortalità per tumori e malattie cardiovascolari. E' un'Italia che 'sta bene' quella descritta dal Rapporto Osservasalute 2013, ma non scevra di paradossi: se da un lato migliora infatti la salute dei cittadini, dall'altro peggiorano i servizi e l'assistenza a causa dei tagli alla Sanità, mentre la spesa a carico delle famiglie, soprattutto per i farmaci, è raddoppiata in un decennio.

Se, dunque, è aumentata l'aspettativa di vita (pari a 79,4 anni per gli uomini e 84,5 anni per le donne), di contro il Paese è 'ringiovanito' solo grazie alla presenza dei cittadini immigrati tra i quali maggiore è la quota dei giovani. Inoltre, se si muore meno per tumori, si muore di più per disturbi psichici e malattie nervose. Dal Rapporto arriva però una sonora bocciatura degli stili di vita: gli italiani sono sempre più grassi, aumenta la percentuale di obesi e il fenomeno non risparmia bambini e ragazzi. E' infatti in sovrappeso il 44,2% degli uomini rispetto al 27,6% delle donne, ed è obeso l'11,3% degli uomini e il 9,5% delle donne. Sono troppi pure i bambini e gli adolescenti "taglia extra large", soprattutto maschi: i dati (media 2011-2012) mostrano che i bambini e gli adolescenti in eccesso di peso sono una quota considerevole pari al 26,9% (ovvero più di un giovane su 4 dai 6 ai 17 anni). Restano pochi gli sportivi, con meno di uno su quattro che pratica uno sport in modo costante. A ciò si aggiunge il fatto che si continua a consumare poca frutta e verdura. In positivo, invece, si nota un trend in diminuzione dei consumatori di alcolici e dei fumatori.

Altri dati positivi: si arresta l'aumento del consumo di antidepressivi e si registra una flessione nel tasso di suicidi, mentre sono ancora tanti, e in leggero aumento, i "viaggi della speranza'' per curarsi, soprattutto da Sud a Nord.

A fronte di tale 'istantanea' sulla salute del Paese, gli esperti lanciano un allarme per il futuro del Sistema sanitario nazionale (Ssn): la Spending review ''rischia di far saltare il Ssn, mentre la spesa sostenuta da ciascun cittadino per l'acquisto di farmaci è più che raddoppiata in meno di dieci anni, passando da 11,3 euro del 2003 a 23,7 euro nel 2012'', afferma Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio nazionale sulla Salute nelle regioni italiane e coordinatore del Rapporto, avvertendo come "la riduzione della spesa pubblica per contenere il debito e rispettare i vincoli di bilancio concordati con l'Europa mette a rischio l'intero sistema di welfare italiano''.

Ma c'è anche un'altra 'bomba' che, avverte Ricciardi, sta per 'deflagrare': presto, l'Italia potrebbe non avere più medici italiani. In soli 4 anni, dal 2009 al 2013, afferma l'esperto, ''sono oltre 5mila i nostri camici bianchi 'emigrati' all'estero per usufruire di migliori opportunità e condizioni lavorative, e nel prossimo futuro il rischio concreto è che si possa determinare un fenomeno di emigrazione di massa dei medici, con gravi conseguenza per il sistema di assistenza''. La ragione è evidente: ''Sono circa 8mila - rileva Ricciardi - i giovani che si laureano in Medicina ogni anno, a fronte di soli 3mila contratti di specializzazione disponibili. Ciò vuol dire che ci sono circa 5mila neo-medici l'anno che non sanno cosa sarà del loro futuro, ma altri Paesi sono già pronti ad accoglierli con contratti allettanti''.


Notizie del giorno



Torna su