Province: Anpci, non si riducono così le spese

19:03 - 07/04/2014 


(ANSA) - ROMA, 7 APR - "Non è così che si risolvono i problemi o si riducono le spese; l'approvazione del ddl Delrio risulta dannosa e inopportuna per i motivi che da anni noi amministratori dei Piccoli Comuni cerchiamo di far capire a un apparato centrale che, a causa della scarsa conoscenza delle nostre realtà e della spinta demagogica propinata ai cittadini da una stampa disinformata, ritiene l'accorpamento dei Piccoli Comuni la panacea di ogni male". Lo afferma in una nota L'Anpci, l'Associazione nazionale dei piccoli comuni d'Italia.

Sotto il profilo economico, rileva l'Associazione, "non sembra del tutto scontata che la costituzione di un maggior numero di unioni di comuni e la fusione di comuni potranno comportare nel lungo periodo una riduzione di spesa dovuta alle economie di scala nell'erogazione dei servizi". L'Anpci poi chiede: "se dalle unioni fra i comuni si avranno dei risparmi, come viene superficialmente sbandierato da più parti, perché nella legge di stabilità sono stati stanziati 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015 per finanziare le unioni e le fusioni dei comuni, in aggiunta ai 260 milioni già erogati con la legge 388/2000, per un totale di 440 milioni?". A livello politico, sottolinea poi l'Anpci, visto che "42 costituzionalisti hanno presentato una relazione in cui si evidenzia che 'il sovrapporsi disordinato di provvedimenti sul sistema delle autonomie lascia disorientati', "che senso ha procedere con una legge a forte dubbio di incostituzionalità che può essere stravolta in brevissimo tempo dalla Corte Costituzionale e della quale non si valuta l'impatto devastante che potrebbe avere sulla funzionalità della macchina amministrativa locale?".(ANSA).


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