ARCHEOLOGIA: NUOVA TRADUZIONE PER 'QUADRATO SATOR'

10:54 - 06/09/2008 


(ANSA) - AOSTA, 6 SET - Una nuova traduzione, in chiave astronomica, potrebbe sciogliere l'enigma intorno al 'quadrato del Sator', epigrafe latina presente in numerosi reperti archeologici, sparsi in tutta Europa. A trovarla è stata l'Associazione ricerche e studi di archeoastronomia valdostana (Arsav), che negli ultimi mesi ha concentrato i suoi studi sul 'Sator' presente in un mosaico del XII secolo della Chiesa di Sant'Orso, ad Aosta.

La scritta palindroma si compone dalle 5 parole 'Sator Arepo Tenet Opera Rotas'', finora tradotte: "Il seminatore Arepo tiene all'opera le ruote", oppure "Il seminatore dell'Areopago detiene le chiavi dell'opera".

"Queste traduzioni suscitano forti perplessità - spiega Guido Cossard, dell'Arsav - secondo noi, 'rotas' significa 'orbite', non 'ruote', anche alla luce della scritta di Aosta, disposta in forma circolare anziché nel classico quadrato". A partire da questa intuizione, l'Arsav ha rivisto l'intera traduzione, proponendo la seguente versione: "Il Creatore, con il carro, tiene in moto le orbite". Dalle ricerche, infatti, è emerso che alcuni autori adottano il termine 'Sator' nel senso di 'Creatore', mentre 'Arepo' era un tipo di carro in uso presso le popolazioni galliche. "Questo significato - continua Cossard - è perfettamente coerente con il modello di universo del periodo, e nobilita il messaggio di una frase così diffusa, che indica così il vero motore dell'universo". In Valle d'Aosta il 'Sator' è presente anche al castello di Issogne; in Italia, se ne registrano in provincia di Siena, Verona, L'Aquila. (ANSA).




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