>>>ANSA/ Macchinari fermi e reparti chiusi,100 sprechi in sanità

Rapporto Cittadinanzattiva,ricetta spending review è da rivedere
18:40 - 16/03/2016 




(di Livia Parisi) (ANSA) - ROMA, 16 MAR - Macchinari di ultima generazione inutilizzati per mancanza di personale in grado di farli funzionare, reparti nuovi di zecca ma costretti a chiudere prima di entrare in funzione, medici costretti a fare da spola tra un ospedale e l'altro con un aumento spropositato dei costi. E ancora ambulanze dotate di innovativi dispositivi di telemedicina ma mal funzionanti. Sono solo alcuni tra i 100 eclatanti casi di sprechi in sanità rilevati dal Rapporto "I due volti della sanità. Tra sprechi e buone pratiche, la road map per la sostenibilità vista dai cittadini", presentato oggi da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato. "Se dopo anni di Spending Review questi sono i risultati, la ricetta non funziona. E' da rivedere", commenta il coordinatore nazionale dell'associazione Tonino Aceti. Da Nord a Sud Italia, la prima edizione del Rapporto prende in esame 104 situazioni di spreco individuate da cittadini e operatori sanitari e che a giugno 2015 risultavano irrisolte. Ma probabilmente molti di più sono i casi che si nascondono, invisibili, tra le pieghe del sistema. Secondo quanto riportato, le cause sono dovute nel 46% dei casi al mancato o scarso utilizzo di dotazioni strumentali e di strutture, per il 37% a una inefficiente erogazione di servizi e prestazioni, per il 17% a cattiva gestione delle risorse umane. Di fatto, commenta Aceti "i tagli al Servizio Sanitario Nazionale cumulati tra il 2011 e il 2015 secondo la Corte dei conti sono stati di 54 miliardi, praticamente mezzo fondo sanitario. Nessuno però ha spiegato se e quanti sono stati gli effettivi risparmi prodotti e come sarebbero stati reinvestiti". "Gli sprechi e le inefficienze sono la prima causa delle disuguaglianze nell'accesso alle cure e nell'erogazione dei servizi sanitari" sottolinea il direttore generale dell'Agenzia nazionale per Servizi sanitari regionali (Agenas), Francesco Bevere. Ma anche causa di violazione di diritti, secondo quanto denunciano i cittadini: in primis il diritto al rispetto degli standard di qualità(14,7%), il diritto al rispetto del tempo(14%) e alla sicurezza delle cure(11,6%). La nostra sanità non è però fatta solo di ombre. Ad esser state messe in luce oggi sono state anche le best practice, grazie alla consegna del 'Premio Andrea Alesini per le Buone Pratiche in sanità'. Da un giardino pensile con finalità terapeutiche costruito nello spazio inutilizzato di un ospedale torinese a un progetto che punta sul ruolo della musica in anestesia e rianimazione realizzato a Trento. Sono solo alcuni dei 55 progetti (un quarto dei quali proviene dal Veneto) che hanno corso per aggiudicarsi il premio, realizzato con il sostegno non condizionato di Farmindustria. A vincere è stato quello del Policlinico Casilino di Roma, che consente di gestire le emergenze sanitarie dei migranti grazie a un servizio di interpretariato telefonico in oltre 100 lingue diverse. Per Rosanna Di Natale, coordinatore scientifico Federsanità Anci: "C'è una quantità enorme di buone pratiche. Bisogna trovare il modo di metterle a sistema, affinché non restino isole felici". (ANSA).




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