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Non solo calcio

Un’insegnante di educazione fisica ha raccolto i pareri di alcuni alunni dell’Istituzione scolastica di istruzione tecnica commerciale e per geometri di Aosta. Ha provato a classificarli.


I CALCIATORI

Che cosa pensi dello sport a scuola?
“Penso sia una cosa bella e interessante e che permette di distrarsi dallo studio.”
“Io penso che ce ne sia poco, bisognerebbe adottare lo stile americano e, per noi in Italia, concentrarsi sul calcio, molto meno sulla pallacanestro e la pallavolo.”
“Io non disperderei le forze per far provare un po’ di tutto. Trovo che il sistema scolastico sia organizzato male.”

Perché solo calcio?
“Perché mi diverto, sono un appassionato, so che esagero, ma è l’unico sport che mi interessa.”
“Quando faccio il resto sono svogliato, lo faccio senza voglia.”
“Se sei bravo la gente ti vede e ti apprezza. Se diventi bravo in Valle, vai anche fuori e questo è già bello! Non so perché non mi piacciono gli altri sport: Boh… Non so! Forse mi annoiano.”
“Mi piace il calcio perché tutti fanno calcio, perché è lo sport più bello.
È lo sport di tutto il mondo.”
“Poi, se la classe è di soli maschi, non ha senso giocare a pallavolo o a qualche altro gioco.”

Che cosa vorresti che la scuola facesse o cambiasse per quanto riguarda lo sport?
“Vorrei che la scuola organizzasse più tornei di calcio tra scuole, così potremmo vincere più coppe. Si possono anche organizzare tornei di altri sport però io non parteciperei.”
“Visto che le ragazze si vergognano a fare le attività più difficili, bisognerebbe dividere la classe: una volta far fare ginnastica ai ragazzi e una volta alle ragazze. È proprio difficile giocare con le ragazze, sanno fare poco o niente. Spesso la prof inserisce delle varianti nei giochi di squadra per farle giocare e per, come dice lei, rompere i nostri schemi. Non è per niente divertente! Non è neanche divertente giocare in un campo dove non ci sono delle porte, non si sa mai quando il gol è valido!”
“Vorrei giocare e basta.”

GLI SPORTIVI PRATICANTI

“Lo sport per me è una responsabilità e uno sforzo in più perché devo studiare e gareggiare, quindi mi devo organizzare molto più dei miei compagni.”
“Io in genere faccio di tutto. Svolgo tutte le attività che mi propongono anche se non riguardano lo sport che pratico. Altri miei compagni preferiscono fare le attività che conoscono e che sanno fare meglio, non credono, ad esempio, di doversi esercitare con le palline da giocoliere, se non sono le mani che devono utilizzare per avere dei risultati! Anche saper saltare alla corda ai più sembra stupido!”
“Spesso non faccio lezione perché altrimenti arrivo alla gara fuori forma.”
“La scuola dovrebbe aiutare chi pratica sport differenti: in inverno seguire di più gli sciatori e in primavera i calciatori.”

“E io, che cosa ci sto a fare lì?”

GLI ALTRI

Che cosa pensi dello sport a scuola?
“Tra i giovani diminuisce la voglia di fare sport e se non ci fosse la scuola a stimolarci un po’ noi saremmo davvero pigri! Secondo me, l’attività fisica è davvero impegnativa sia dal punto di vista fisico sia mentale, a scuola è l’unica materia ben vista, forse l’unica, perché è un po’ come un giardino zen. Noi, ad esempio, non siamo una classe unita, ma durante queste ore riusciamo a fare gruppo e a divertirci. Un altro punto a favore dell’educazione fisica a scuola è che tante attività fuori da qui non avrei l’occasione di praticarle.”
“Penso che 100 minuti scarsi alla settimana siano pochi anche perché non abbiamo una palestra nel nostro edificio scolastico. Penso sia indispensabile praticare sport a scuola anche se molti non la pensano come me, intendo: giovani, adulti e istituzione.”
“Io preferisco gli sport di squadra invece le attività in cui si è più esposti e osservati, come il nuoto, non mi vanno. Altri miei compagni la pensano esattamente all’opposto, vorrebbero più sport individuali e poter andare in piscina. Su di una cosa siamo d’accordo: meno calcio! È un’ossessione!”

Che cosa non ti va del calcio?
“Non è che non mi piaccia, mi piace giocarlo ogni tanto con i miei compagni. Ciò che mi disturba del calcio è la maniera ossessiva con cui si impone. Non si parla d’altro già dal lunedì!”
“È un gioco troppo maschile, giocano sempre loro, noi ragazze non abbiamo la possibilità di prendere la palla specie se siamo in poche e quindi non possiamo fare mai squadre tra di noi.”
“Mi fa rabbia che noi ragazze siamo tenute a giocare a calcio, mentre i ragazzi non sono mai disposti a fare attività con la musica o altri esercizi che non rientrano nei loro interessi.”

Che cosa vorresti che la scuola facesse o cambiasse per quanto riguarda lo sport?
“Vorrei praticare più sport all’aperto e sperimentare sport strani che non conosco (tchouk ball, hitt ball…).”
“Vorrei che praticare uno sport a scuola aiutasse a diventare più sicuri, ma mi rendo conto che è molto difficile perché se uno affronta le attività con un’insicurezza di fondo le fa fallire.”
“Vorrei andare in piscina, ma so che è un’attività difficile da organizzare, perché prima aderiamo, poi non rispettiamo gli impegni presi, quindi la scuola è obbligata a disdire.”

“E questi, come li aiuto?”

LA PANCHINA

“Ho un problema alle ginocchia e così il medico mi ha esonerata per tutto l’anno. Certo non mi diverto, ma da qui se ne vedono delle belle! Inoltre, essere interrogata di educazione fisica mi fa un po’ strano.”
“Confesso che a volte ne approfitto, a me non piace muovermi, mi stanco subito.”
“Devo stare obbligatoriamente in panchina per i problemi di salute, ma scalpito ogni volta che entro in palestra. Vedere gli altri che giocano è davvero duro!”


LE INSODDISFATTE

“Le attività proposte dalla scuola sono male organizzate. Ogni anno io vorrei fare snowboard, ma non ci vado perché penso che non serva e perché preferisco imparare da sola. Non voglio essere seguita. La scuola non dovrebbe neanche farli questi corsi non so quanti di noi siano interessati!”

Che cosa dovrebbe fare allora la scuola?
“Bella domanda! Me lo chiedo anch’io: se non organizzate ci lamentiamo e se organizzate non partecipiamo, non so!”

“Aiutooo!”

Paola Perotti

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