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Introduzione al tema

La rivista l'École Valdôtaine si vuole strumento al servizio degli insegnanti, valdostani in particolare. Strumento di diffusione di attività didattiche interessanti e stimolanti, occasione di approfondimento di temi pedagogici di interesse più generale.
In collaborazione con la prof.ssa Gabriella Vernetto, docente distaccata presso l'UIT, in questo volumetto che nasce come supplemento al n. 61, abbiamo cercato di raccogliere testi ed esperienze relativi al tema del portfolio delle lingue e delle competenze, argomento di attualità, ma i cui confini non risultano ancora ben delineati.
Il concetto di portfolio arriva alla didattica dal mondo dell'industria e merita, anche per questo, di essere analizzato con particolare attenzione, proprio per evitare derive di tipo tecnocratico, che poco aiutano il delicato sviluppo di un soggetto in apprendimento.
Portfolio, dunque, come raccolta strutturata e personale di documenti che attestino il percorso formativo e i progressi compiuti da ogni studente. Questa come prima possibile e ampia definizione, solo per individuare il campo di riflessione. Ma portfolio anche come book ovvero come album di materiale illustrativo che serve da curriculum per un artista. Tra declinazione di prestazioni lavorative e produzione artistica.
Non è un caso allora che alcune immagini di autore intervallino gli articoli raccolti in questa pubblicazione.
Un buon numero di contributi presentati affrontano il tema del portfolio delle lingue, particolarmente interessante, crediamo, per gli insegnanti della nostra Regione che si confrontano quotidianamente al plurilinguismo dei loro studenti.
Una sezione del sito del MIUR è dedicato al tema del portfolio e vi si legge fra l'altro che nella Raccomandazione n. 6 del 1998 del Comitato dei Ministri Europei viene auspicata l'attuazione, da parte dei Governi degli Stati membri, di azioni tese ad "incoraggiare le Istituzioni a sviluppare e utilizzare per gli studenti in tutti i settori dell'educazione un documento personale (il Portfolio Europeo delle Lingue) nel quale possano essere registrate tutte le certificazioni e le esperienze linguistiche e culturali in modo coerente e trasparente"
In un'ottica di sempre maggiore mobilità dei cittadini europei è infatti necessario promuovere l'uso di strumenti didattici e pedagogici che accompagnino l'apprendimento linguistico e lo certifichino in modo trasparente, coerente e significativo per il discente.
Nel 1998 ha avuto inizio una prima fase di sperimentazione del PEL che si è conclusa nel 2000 con un rapporto a cura di R. Schärer. La sperimentazione è stata condotta in 15 Stati membri del Consiglio d'Europa (Austria, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Slovenia, Svezia, Svizzera e Ungheria) ed ha avuto luogo in scuole di diverso ordine e grado (primaria, secondaria inferiore e superiore, università, educazione agli adulti, istruzione professionale). In alcuni casi la sperimentazione è stata condotta con soggetti appartenenti a categorie in particolari situazioni di apprendimento quali ad esempio alunni immigrati o profughi.
I risultati della fase pilota hanno testimoniato la validità del PEL, confermata dalla valutazione degli insegnanti che hanno riconosciuto l'influenza positiva dell'uso del Portfolio sull'apprendimento linguistico dei loro allievi. Gli insegnanti coinvolti nella sperimentazione hanno riconosciuto che l'uso del Portfolio aumenta la motivazione degli alunni ad apprendere e li rende più consapevoli delle loro capacità; inoltre la possibilità di essere protagonisti nei confronti del proprio percorso di apprendimento favorisce lo sviluppo della competenza linguistica ed ha riflessi sui risultati raggiunti.
Quanto detto a verifica ulteriore del fatto che il tema del portfolio ha una dimensione europea e traversa da più tempo, (da più riforme?) la pedagogia.
Più di recente, in Italia, il Decreto Ministeriale di attuazione del Progetto Nazionale di Sperimentazione n. 100 del 18 settembre 2002 introduce, all'art. 7, il portfolio delle competenze come descrizione dei percorsi e dei progressi educativi e documentazione essenziale e significativa prodotta dagli alunni e ne affida la compilazione principalmente al docente tutor in collaborazione con la famiglia, dimenticando, almeno apparentemente, che il principale costruttore del portfolio, sia esso delle lingue o delle competenze, è il soggetto in apprendimento.
In Valle d'Aosta, il tema del portfolio è già stato affrontato in alcuni corsi di aggiornamento ed in alcune scuole, come testimoniano gli articoli dell'ultima sezione della pubblicazione, l'argomento è però complesso e l'autonomia permette ad ogni istituzione di pervenire a soluzioni didattiche originali, speriamo anche grazie ai contributi teorici e alle esemplificazioni qui raccolte.

Giovanna Sampietro
Directeur de la revue

 

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