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In Piemonte si sta ricorrendo agli strumenti informatici per superare i problemi della scuola di montagna. Quali suggerimenti ne possiamo trarre?

Il Piemonte presenta una situazione geografica per alcuni aspetti simile a quella della Valle d’Aosta, ma, per altri, profondamente diversa. Cambiando l’orografia, tuttavia, non cambiano i problemi che ci si trova ad affrontare. Se in Valle d’Aosta si parla di spopolamento della montagna, in Piemonte si parlerà anche di spopolamento delle campagne e di alcune zone di pianura. E questo comporta la costituzione di pluriclassi o l’effettuazione di operazioni sulla base del numero di alunni per classe e non a partire da esigenze didattiche. I problemi che queste diverse aree propongono sono comuni e le nuove tecnologie possono fornire strumenti per diminuirne l’impatto. Per questo l’amministrazione regionale piemontese ha lanciato alcuni progetti sperimentali legati alle tecnologie informatiche.

LA MONTAGNA INFORMATIZZATA

Il programma WI-PIE della Regione Piemonte è un programma pluriennale per dotare di un sistema di connettività a larga banda, combinato con strumenti tecnologici di avanguardia, imprese e cittadini.
Dal punto di vista della scuola, una rete a banda larga può significare la possibilità di allargare gli orizzonti degli alunni oltre i confini regionali e nazionali. E questo vale ancora
di più per le scuole di montagna. L’Assessorato all’Istruzione della Regione Piemonte, in collaborazione con il laboratorio LACE del Politecnico di Torino, sotto la direzione del professor Daniele Trinchero, ha avviato due progetti sperimentali. Il primo mira a portare la banda larga a basso costo nelle aree rurali e periferiche, mentre il secondo vuole fornire servizi tecnologicamente avanzati per il collegamento virtuale di istituti scolastici di montagna mediante l’uso di tecnologia wireless. Il progetto sperimentale “Wi-Scuola” punta a migliorare la qualità dell'insegnamento negli istituti scolastici decentrati. Vuole creare un’intranet virtuale tra le scuole di tredici comuni piemontesi e punta a migliorare la qualità dell'insegnamento negli istituti scolastici decentrati e marginali, in particolar modo quelli montani e collinari, grazie alle moderne tecnologie. Si tratta di un territorio rurale, dalla superficie di circa 400 km2, in cui le scuole sono difficili da raggiungere. Il collegamento realizza un’intranet virtuale che non ha bisogno di un provider esterno, è completamente autonomo e garantisce una velocità di trasmissione di almeno 10 Mb/s. Gli istituti possono scambiarsi informazioni amministrative, condividere strumenti didattici e materiale in consultazione e organizzare lezioni di gruppo. Verranno, in questo modo, superati i limiti posti dall'organizzazione in pluriclassi delle scuole: gli studenti che frequentano la pluriclasse della scuola elementare di Mombello Monferrato potranno svolgere parte delle attività didattiche, durante lezioni a distanza, con i coetanei della scuola di Cerrina Monferrato. Grazie al laboratorio multimediale messo a disposizione dalla regione gli studenti si collegheranno con la classe corrispondente, interagiranno con l’insegnante e i compagni, potranno scambiarsi gli esercizi e lavorare in gruppo.
In collaborazione con il Comune di Verrua Savoia, inoltre, la tecnologia senza fili è stata impiegata per evitare lo spopolamento della campagna e migliorare le condizioni di vita lontano dalla città. Oggi, gli abitanti del comune dispongono di servizi sociali all’avanguardia che permettono loro il telelavoro, l’assistenza farmaceutica a distanza e la videosorveglianza delle aree remote.

IL CONCORSO “CENTOMONTAGNE”

Il progetto “Centomontagne” è stato promosso dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo con l’obiettivo di individuare “buone esperienze” trasmissibili nel campo dell’istruzione e ponendo, al tempo stesso, l’attenzione sui temi della montagna. Il progetto si è indirizzato verso la realtà delle “scuole di montagna”, un segmento non certo marginale del sistema scolastico piemontese, ma da sempre in sofferenza a causa delle criticità e delle difficoltà che lo caratterizzano (isolamento, spopolamento, scarsità di fondi, ecc.).
Da qui l’avvio della collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale della Regione Piemonte con la decisione di sostenere la pubblicazione di una ricerca sulle Scuole di Montagna in Piemonte.
Il volume, intitolato Le Scuole di Montagna in Piemonte, è stato presentato, il 24 novembre 2004, nell’ambito di un convegno nazionale sulle scuole di montagna.
Il progetto successivo, attivato sulla base dell’analisi effettuata, è stato composto da due parti:
• il concorso, finalizzato all’individuazione delle “buone esperienze”;
• la fase di “ricaduta” (workshop sul territorio), momento di diffusione, comunicazione, aggiornamento sulle stesse.
Il Concorso “Centomontagne” è stato bandito nei primi mesi del 2005. Sono pervenuti elaborati da 14 regioni italiane, in gran parte del Nord e del Centro; 122 resoconti di “buone esperienze”. Tra le scuole partecipanti c’erano anche due istituzioni scolastiche valdostane: l’Istituzione M.I. Viglino di Villeneuve e l’Istituzione Comunità Montana Grand Combin di Gignod.
Gli elaborati sono stati valutati da una Commissione formata dai tre enti coinvolti nella realizzazione del progetto la quale ha espresso le sue valutazioni tenendo conto di questi parametri fondamentali: innovatività, coinvolgimento di un alto numero di studenti, trasferibilità. Ne è emerso un quadro della realtà delle scuole di montagna per alcuni versi sorprendente:
• le scuole di montagna, nella loro globalità, non rappresentano affatto un segmento scolastico qualitativamente inferiore rispetto alle scuole di fondovalle o dei grossi centri urbani; esprimono al contrario una vivacità inaspettata sia dal punto di vista didattico sia da quello culturale;
• la possibilità di stabilire rapporti umani più diretti e immediati, dovuta al contesto territoriale più limitato e alla maggiore interconnessione sociale, rende gli studenti più consapevoli della realtà in cui vivono e quindi più legati ad essa;
• la progettualità proposta in questi anni alle scuole delle aree montane dal Ministero dell’Istruzione e da altre istituzioni ha contribuito a creare un fortissimo legame tra i ragazzi, le loro famiglie e il territorio di appartenenza, stimolandoli a considerarlo una risorsa su cui investire per il proprio futuro.

La fase di “ricaduta” del progetto Centomontagne si è svolta dall’8 al 21 marzo 2006 e si è articolata in otto workshop realizzati in altrettante valli piemontesi, in cui si è svolto un confronto tra realtà geograficamente disomogenee, ma alquanto simili quanto a problematiche sociali, economiche, normative. Complessivamente i workshop hanno coinvolto circa 800 tra studenti e insegnanti.
Informazioni possono essere reperite sul sito http://www.fondazionescuola.it/attivita/ con- corsocentoscuole.asp.

Si ringrazia la dott.ssa Francesca Bullio, della Compagnia San Paolo per la scuola, per le informazioni fornite.

 

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