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Percorsi d'arte


I progetti interdisciplinari che coinvolgono Disegno e Storia dell’arte contribuiscono ad avvicinare in modo più divertente gli alunni allo studio di alcune materie e dimostrano come le discipline studiate a scuola non siano isole a se stanti, ma ognuna di loro è collegabile alle altre con scambi di informazioni e arricchimenti di conoscenze.


Entusiasmo, amore per le cose belle, curiosità e conoscenze tecniche relative al disegno, è questo ciò che vorrei trasmettere ai miei alunni, ma anche sicurezza ed autostima.
Molti ragazzi pensano di non sapere disegnare, vedono alcuni compagni eseguire con facilità esercizi di proiezioni ortogonali e di prospettiva o tavole di ornato e si demoralizzano. Ma l'impegno costante che richiedo alla fine premia, ed anche gli alunni meno “dotati” ottengono risultati dei quali loro stessi si stupiscono. Infatti sono assolutamente convinta del fatto che in realtà la capacità di disegnare non è un “dono” che solo pochi hanno, ma è il risultato di un percorso di apprendimento.
Disegnare è come imparare a scrivere. Disegnare significa utilizzare una forma di linguaggio e l'esercizio costante è la via da seguire per ottenere i risultati voluti.
Ho iniziato ad insegnare parecchi anni fa all'Istituto Magistrale e, dopo un'esperienza di un anno alle scuole medie inferiori, sono approdata al Liceo Scientifico. Adesso sono alla soglia della pensione (spero) e, ripercorrendo questi anni di insegnamento, mi sono resa conto di avere modificato ed ampliato le richieste e gli obiettivi che ritengo utili per l'insegnamento della mia materia in relazione all'esperienza maturata e al diverso modo di lavorare all'interno del Consiglio di Classe.
Insegno Disegno e Storia dell'arte. Il disegno che viene insegnato al Liceo Scientifico è geometrico, architettonico e, quando il tempo a disposizione non è troppo limitato, propongo copia di particolari architettonici e scultorei o anche pittorici.

PROGETTI

Da un'idea di una collega di Lettere, Gabriella Garavoglia, qualche anno fa, è nato un progetto interdisciplinare che aveva come obiettivo stimolare gli alunni ad avvicinarsi in modo più divertente ad alcune materie: Latino, Storia, Disegno e Storia dell’arte. Soprattutto si è voluto dimostrare come le discipline studiate a scuola, non siano isole a se stanti, ma ognuna di loro sia collegabile alle altre con scambi di informazioni e arricchimenti di conoscenze.
È stato quindi proposto agli alunni di una classe seconda di realizzare un fumetto in latino, il cui filo conduttore doveva essere la storia e la mitologia greca e latina.
A questo punto abbiamo contattato un’insegnante di Disegno, Erika Centomo, specializzata nel fumetto (sapevamo che aveva attuato corsi con alunni di altre scuole perché era arrivata anche alla nostra scuola una proposta di progetto). La classe ha così partecipato ad una serie di incontri, effettuati nelle ore di lezione di Disegno e di Latino, durante i quali E. Centomo ha raccontato agli alunni la storia del fumetto ed ha spiegato tecnicamente come questo viene impostato.
Sono quindi nate storie, i ragazzi a gruppi di due o tre hanno elaborato trame e dialoghi, hanno pensato ai personaggi ed alla tecnica da utilizzare.
Il lavoro è stato lungo e non sono state sufficienti le ore di Disegno messe a disposizione per la realizzazione del progetto. I ragazzi hanno disegnato anche a casa e durante l’estate. Finito il lavoro, i fumetti sono stati presentati al pubblico (insieme ad altri lavori dei ragazzi delle altre classi) in occasione di una mostra che abbiamo allestito in una saletta della biblioteca di Châtillon.
La Storia dell'arte che insegnavo, fino ad una decina di anni fa, era soprattutto storia dell'architettura, adesso allargo il percorso anche alla pittura ed alla scultura. La conoscenza della Storia dell'arte è stimolo continuo per fare collegamenti interdisciplinari e non solo… Riceviamo, informazioni dalla televisione e da riviste di mostre che catturano l'attenzione di tutti e di grandi architetti che creano edifici sempre più arditi.
Le uscite didattiche che si fanno nella scuola in cui insegno sono sovente improntate a percorsi d'arte: Parigi, Praga, Ravenna, Roma sono alcune delle città visitate. Inoltre da qualche anno ormai, con le classi quarte privilegiamo un percorso sul Barocco (in collaborazione con gli insegnanti di Storia – Filosofia e di Lettere) che si conclude con una uscita a Torino. In particolare quest'anno il percorso verrà fatto al Teatro Regio di Torino sul tema “L'Arte di apparire” per la classe IV di Pont-Saint-Martin, mentre per la classe IV di Saint-Vincent verrà sviluppato il tema dell'architettura barocca in Torino.
Il primo percorso sarà un invito per i ragazzi ad assistere ad una “rappresentazione” che metterà in scena il settecento francese e piemontese e sarà articolato in due fasi:
1. il Regio e dintorni, percorso alla scoperta dei luoghi che hanno reso Torino un regale palcoscenico (palazzo Madama, palazzo Reale, teatro Regio);
2. a palazzo Accorsi, in sala conferenze, approfondimento del tema scelto: i rituali di corte a partire da Luigi XIV, mode, galanterie, vezzi e capricci di dame e cavalieri e visita alle Collezioni del Museo.
Per il secondo percorso ho coinvolto un nostro ex allievo, Nicola Prinetti, appassionato di Storia dell’arte, del Barocco piemontese e torinese in particolare. Sarà lui a guidarci a Torino alla scoperta delle trasformazioni urbanistiche attuate dal 1500 in poi (vedi box).
Un altro percorso che mette insieme Disegno, Arte e Matematica è “La forma dei numeri”. Questo è un laboratorio che si terrà al castello di Rivoli probabilmente all'inizio del prossimo anno scolastico.

 

Per chi prosegue gli studi dopo l'esame di Stato, l'università rende più evidenti, rispetto alla scuola superiore, i legami tra le materie studiate e il presente concreto della vita quotidiana. Avere in mente le parole appassionate dei professori di architettura, di storia, di storia dell'arte mentre si percorrono le vie d'una città e si guardano gli edifici, permette di vivere i luoghi e gli spazi con maggiore sensibilità e viva coscienza.
Fin dal primo anno di università ho sentito il desiderio di trasmettere ai miei quasi-compagni, a coloro che frequentavano il liceo scientifico di Saint-Vincent dopo di me, almeno un po' di ciò che andavo imparando nelle grigie aule di Palazzo Nuovo, sede delle Facoltà Umanistiche di Torino. Così è nata l'idea di collaborare con la prof.ssa Nirvana Crema, insegnante di Disegno e Storia dell'arte, per una serie di lezioni sulla storia dell'evoluzione urbanistica e architettonica della città di Torino.
Le lezioni si svolgono in due parti: la prima in classe, con proiezioni commentate d'immagini, la seconda a Torino tra chiese, palazzi e musei. La classe coinvolta è la quarta, il cui programma prevede lo studio del Seicento e del Settecento: due secoli che, per Torino, significarono la metamorfosi da paesone di provincia a capitale di uno Stato assoluto di rilievo europeo. Torino, così vicina alla Valle d'Aosta, porta i segni vivissimi della letteratura, della storia e dell'architettura che si studiano a scuola come fossero molto distanti nel tempo e nello spazio: Torquato Tasso, Giambattista Marino, Vittorio Alfieri sono alcune delle personalità che emergono dai manuali per diventare presenze concrete nelle vie cittadine. E se costoro frequentarono Torino, architetti come Bernini e Borromini si leggono invece di riflesso, nelle curve geniali delle architetture di Guarino Guarini e nella trasformata, gioiosa monumentalità di Filippo Juvarra. Un'esplosione artistica e architettonica che non sarebbe comprensibile senza prendere in considerazione gli eventi storici europei, che dal trattato di Cateau-Cambrésis a quello di Utrecht e oltre, si riflettono direttamente nell'espansione degli stati sabaudi. Così, insieme a una lettura ragionata degli spazi urbani in chiave storica, artistica e architettonica (financo antropologica, con esperimenti di “mappe percettive” fatte disegnare ai ragazzi durante la visita) le lezioni su Torino permettono di amalgamare in un unico discorso, evocativo della complessità del reale, numerosi fattori che nelle aule competono a insegnamenti diversi; un approccio assai congeniale alla figura dell'esperto esterno, libero dai vincoli disciplinari tradizionali.

di Nicola Prinetti Storico dell'arte


Nel riquadro: Torino, Palazzo Carignano (architetto G. Guarini) e una mappa percettiva disegnata da uno studente dopo aver percorso via Roma e via Po a Torino

ALUNNI BRAVI

Nella mia esperienza di insegnamento al Liceo scientifico, gli alunni con buoni risultati in Disegno e Storia dell'arte hanno, generalmente, risultati discreti anche nelle altre materie. Non ricordo di avere avuto la possibilità di salvare da una bocciatura un alunno, facendo leva sulla buona preparazione nella mia disciplina.
Mi è capitato però, qualche volta, di avere alunni un po' “artisti” e fra questi ne ricordo uno che disegnava sempre, in qualsiasi ora di Latino o Matematica o Francese. Il suo impegno lo riversava tutto lì nel suo mondo dei fumetti e delle caricature, sembrava vivere in una realtà diversa. I risultati nelle varie materie erano più o meno disastrosi e anche il Disegno geometrico non lo attirava! Alla fine, dopo essere stato bocciato un paio di volte, ha deciso di salvarsi da solo ed ora frequenta l'Istituto d'arte dove, mi dicono i suoi ex compagni, si trova bene e finalmente disegna quanto vuole.


NEI CONSIGLI DI CLASSE

Nei Consigli di Classe di cui faccio parte, non succede che l'insegnante di Disegno venga interpellato solo alla fine della riunione. Può capitare, ma normalmente tutti gli insegnanti intervengono e, sovente, sono sollecitata ad esporre richieste, opinioni o proposte.
C'è a mio avviso, invece, da parte di alcuni genitori e quindi di alcuni alunni, un fare distinzione fra materie di serie A e materie di serie B. È evidente quando ai colloqui con i parenti, i genitori parlano prima con gli insegnanti di Lettere, Matematica, Inglese, ecc. e, poi, se rimane tempo, anche con l'insegnante di Disegno “Perché… con lei faccio in fretta, tanto va tutto bene, vero?”
Una frase che invece sento ogni tanto dire dai ragazzi, soprattutto nelle classi prime, quando ritiro tavole assegnate da fare a casa è “Non ho avuto tempo, dovevo studiare Italiano”.
Se la materia che insegno ha un ruolo importante nella formazione dei ragazzi, e ciò è dimostrato dal fatto che nel curriculum del Liceo scientifico c'è, allora è l'insegnante che deve credere nel lavoro che fa e, quindi, proporsi in modo costruttivo all'interno dei Consigli di Classe. L'esperienza mi ha insegnato che, se non sono convinta in prima persona di quello che faccio, difficilmente anche gli altri mi ascolteranno.
È però vero che due ore (anzi due moduli di cinquanta minuti!) settimanali di lezione per insegnare due materie, Disegno e Storia dell’arte, sono poche; non sarà già questa una discriminazione e, cambierà qualcosa con la riforma della scuola superiore?

ALL’ESAME DI STATO

Anche all’Esame di Stato l’insegnante di Disegno è un jolly che può, oppure no, fare parte della commissione esaminatrice “contendendosi” questo privilegio con l’altro insegnante escluso. Infatti la commissione d’esame è formata, per legge, da sei insegnanti, ma i professori di una classe quinta sono otto…, è quindi ovvio che non tutti ne faranno parte.
Decidere quale insegnante escludere non è facile, solitamente non è un collega delle materie di cui ci sono le prove scritte (Italiano, Francese, Matematica, e nemmeno Inglese, perché nella terza prova deve esserci). Scienze è una materia caratterizzante il nostro indirizzo, potrebbe quindi essere escluso l’insegnante di Storia e Filosofia, ma dovrebbe esserci un altro professore che si dichiarasse disponibile a valutare le prove orali o scritte di questa materia (nella prova di Italiano potrebbe esserci un tema storico o filosofico).
Rimangono gli insegnanti di Disegno e di Educazione Fisica… Finora, da quando c’è stata la riforma della composizione della commissione d’esame non sono ancora stata coinvolta. Nonostante questo, gli alunni delle classi quarte e quinte si esercitano, nelle simulazioni delle terze prove, ad affrontare anche la prova di Storia dell’arte. Inoltre, in molti percorsi preparati dagli alunni, con i quali iniziare la prova orale dell’Esame di Stato, sono affrontati argomenti di Storia dell’arte a ulteriore dimostrazione che la materia può stimolare percorsi interdisciplinari.


Nirvana Crema
Insegnante di Disegno e Storia dell’arte al Liceo scientifico di Saint-Vincent e Pont-Saint-Martin.


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