3 - 2009

SENTIERISTICA

di Marilena BESENVAL Segreteria dell’Assessore e SERVIZIO SENTIERISTICA

Il nuovo tracciato, realizzato dal Servizio sentieristica dell’Assessorato, è dedicato alla memoria di Pier Giorgio Frassati, vissuto tra il 1901 e il 1925 e beatificato nel 1990 da Papa Giovanni Paolo II

• IL 21 GIUGNO 2009 IN COMUNE DI AYAS

INAUGURAZIONE DEL “SENTIERO FRASSATI”

Una splendida giornata di sole, incorniciata da montagne ancora innevate: questo lo scenario che ha fatto da sfondo, il 21 giugno scorso, all’inaugurazione del “Sentiero Frassati” della Valle d’Aosta, che ha visto la celebrazione della Santa Messa presieduta dal Vescovo di Aosta Mons. Giuseppe Anfossi. Gli Assessorati regionali Agricoltura e Risorse naturali e Turismo, Sport, Commercio e Trasporti e il Comune di Ayas hanno aderito a questa iniziativa su proposta del CAI della Valle d’Aosta.



Il “Sentiero Frassati” è dedicato alla memoria di Pier Giorgio Frassati, vissuto tra il 1901 e il 1925 e beatificato nel 1990 da Papa Giovanni Paolo II. Pier Giorgio Frassati (figlio di Alfredo, fondatore e direttore del quotidiano “La Stampa”, senatore e ambasciatore a Berlino) nel 1922 era entrato a far parte del Terz’Ordine Domenicano e fu per tutta la sua breve vita un grande appassionato di montagna. Morì a soli ventiquattro anni, a causa di una poliomielite fulminante.


All’indomani della beatificazione, il CAI – di cui Frassati era socio – decise di dedicargli un sentiero in ogni regione d’Italia, con il motto “Per incontrare Dio nel Creato”. Con l’inaugurazione del “Sentiero Frassati” della Valle d’Aosta, le regioni italiane che ne hanno già realizzato uno salgono a quindici. La scelta di Ayas, località Fiéry, è stata pressoché obbligata: si tratta, infatti, del luogo nel quale la famiglia Frassati era solita soggiornare per le vacanze estive, fin da quando Pier Giorgio era ancora bambino.

Il nuovo tracciato, realizzato dal Servizio sentieristica dell’Assessorato, porta ulteriore pregio alla ricca rete di sentieri valdostani. Il “Sentiero Frassati” riveste una grande importanza per la nostra regione, perché rappresenta un’occasione privilegiata per rilanciare il turismo religioso e valorizzare le potenzialità del nostro ricco patrimonio artistico e culturale, fatto di simboli religiosi come cappelle, edicole votive e croci di legno.

 

Queste testimoniano la lunga tradizione religiosa che da sempre caratterizza le genti di montagna, che, ancora alcuni anni fa, conducevano vite austere fra mille difficoltà, trovando forza in un profondo legame con la fede e con la natura. Si tratta di un’iniziativa che offre ai visitatori l’opportunità di vivere un’esperienza unica in un ambiente suggestivo e particolarmente predisposto per favorire la contemplazione e l’ammirazione delle bellezze naturali e di paesaggi straordinari. Il fatto, poi, di essere inserito in una rete nazionale, consente al sentiero di essere facilmente conosciuto da turisti e appassionati di montagna.


IL “SENTIERO FRASSATI” DELLA VALLE D’AOSTA

“Non vi potrebbe essere più bella cornice da apporre al Sentiero Frassati, di quella offerta dalla testata della Val d’Ayas…” è ciò che percepirà l’escursionista percorrendo questo incantevole sentiero che, da un paesino di montagna impregnato di autentici valori, sale verso i più alti pascoli, laddove pochi passano e pochissimi riescono a vivere, attraversando boschi secolari, dove le piante paiono piene di storie da raccontare e dove gli animali selvatici sembrano voler rammentare agli uomini che transitano lo straordinario linguaggio della natura. Il calore e l’ospitalità di due rifugi vanno poi ad arricchire tale contesto, tanto da renderlo un quadro di sublime creazione, meritevole di una solenne cornice: le note cime del Monte Rosa. Queste paiono come austere sentinelle guardiane sulla vallata, plasmate da severi ghiacciai custodi di leggende fantastiche.
La zona è interessata dal transito di alcuni fra i più importanti trekking della Valle d’Aosta, quali l’Alta Via n. 1 e il Tour del Monte Rosa.

Si è cercato di realizzare un itinerario ad anello che valorizzasse le numerose bellezze e varietà del paesaggio, con un percorso comodo e ben segnalato, accessibile a qualsiasi escursionista, percorribile tranquillamente in una giornata, il cui imbocco è raggiungibile anche con mezzi pubblici.

Sono anche possibili due varianti all’anello principale, che riducono notevolmente la durata del percorso senza rinunciare a toccare i principali punti commemorativi del Beato.
COMUNE: Ayas

TEMPO TOTALE DI PERCORRENZA IN ANDATA: 5h 35 min.
DISLIVELLO IN SALITA: vedere profilo con la descrizione degli anelli.




DESCRIZIONE DEL PERCORSO

Lasciato l’abitato di Saint-Jacques si sale su comoda mulattiera fra boschi di conifere fino a raggiungere la località Fiéry a quota 1875 metri, dove sorge l’ex “Albergo Bellevue” che veniva frequentato come residenza estiva dalla famiglia Frassati.

Da qui, il sentiero sale per un primo tratto piuttosto ripido in direzione colle Cime Bianche fino nei pressi dell’alpe Vardaz a quota 2334, scendendo poi sulla destra nell’incantevole pianoro di Cères (meglio conosciuto come “Valletta amena”). Attraversato quest’ultimo, il percorso prosegue verso Pian di Véraz inferiore a quota 2069, dopo aver superato un suggestivo passaggio nel torrente Cères. Dai piedi dei colossi del Monte Rosa, un comodo sentiero a mezza costa conduce in località Résy a quota 2066, panoramica terrazza naturale, dove sono ubicati i rifugi Ferraro e Guide di Frachey.

Giunti a questo punto si riprende la discesa verso Saint-Jacques durante la quale, fra imponenti larici, si incontra un cippo commemorativo dedicato a Pier Giorgio Frassati.
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