2 - 2009

PICCOLA FAUNA

di Ronni BESSI
Ufficio educazione faunistico- ambientale e piccola fauna
Direzione Flora, Fauna,
Caccia e Pesca
CARTA D’IDENTITÀ DELLO SCORPIONE

ANIMALI SCONOSCIUTI, ANIMALI TEMUTI

Nomi comuni in Italiano - Francese - Latino:
Scorpione/Scorpion/Genere Euscorpius

Indirizzo (habitat):
sotto i sassi e i tronchi in presenza di umidità e anche nelle cantine, nei garage.

Segni caratteristici:
chele grandi in rapporto al resto del corpo, coda sottile, di colore nero o bruno, raramente di colore chiaro (di solito si tratta di esemplari di giovane età).

Professione:
predatore di mosche, scarafaggi, altri insetti di terra e tutto ciò che si muove di dimensioni adatte alle sue chele. Questi animali vengono immobilizzati con le sue “pinze” e, poi, generalmente paralizzati tramite la puntura del suo pungiglione.

Biologia:
nasce da un uovo che si schiude nel ventre della mamma verso luglio o agosto insieme a diversi altri fratelli e sorelle. Da piccolo ha generalmente un colore molto chiaro e viene accudito amorevolmente dalla mamma per un certo periodo, durante il quale la stessa evita di nutrirsi per non incorrere nella tentazione di mangiarlo. Da adulto ha abitudini notturne ed è di indole timida e solitaria.

La parola al diretto interessato:
Noi scorpioni abbiamo sempre colpito la vostra fantasia in quanto animali neri, notturni e per la nostra particolare coda che rappresenta la nostra estrema difesa. Infatti, solo nel caso fossimo immobilizzati o calpestati useremmo il nostro piccolo pungiglione per fare allontanare quello che pensiamo sia un nostro predatore. Quindi, non siamo animali aggressivi e non siamo desiderosi di pungere. Anzi: per noi, la “fuga” è la migliore arma difensiva.
Ed ora, qualche piccolo consiglio per non invogliarci ad entrare nelle vostre tane (abitazioni umane):

  • mantenete gli ambienti secchi e arieggiati;
  • non lasciate aperte le porte di notte;
  • non lasciate liberi per casa mosche, ragni e pesciolini d’argento.
NOTE
si ringrazia Cesare Massimo Pino che ha recuperato un esemplare della specie in questione, senza sopprimerlo come avviene quasi sempre in questi casi, permettendoci così di fotografarlo e, quindi, di liberarlo in ambito adatto alle sue esigenze biologiche.

 
 
Pagina a cura dell'Assessorato dell'Agricoltura e Risorse Naturali © 2024 Regione Autonoma Valle d'Aosta
Condizioni di utilizzo | Contatti | Segnala un errore