2 - 2009

PRODUZIONI VEGETALI

di Fabrizio PROSPERI
Consulente viticolo
della Direzione produzioni
vegetali e servizi fitosanitari

È molto importante lo scambio tra tecnici di aree viticole diverse tra loro perché tante problematiche sono comuni e le stesse soluzioni possono essere adottate in regioni diverse

• TECNICI VITICOLI ITALIANI A CONFRONTO

LA GESTIONE INTEGRATA DEL VIGNETO

Dal 23 al 27 marzo 2009 ho partecipato, in rappresentanza della Regione Autonoma Valle d’Aosta, con il giovane Hervé Grosjean della Maison Vigneronne Frères Grosjean di Quart, ad un corso intensivo vertente sulla “Gestione integrata del vigneto volta ad ottimizzare i risultati per il viticoltore, l’ambiente, la vite ed il vino”.

I 29 partecipanti al corso, appartenenti a diverse regioni italiane (Veneto, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Toscana, Sardegna, Campania) si sono dati appuntamento a Calosso (AT) presso la sede della VIT.EN. s.a.s., una società di consulenza e casa editrice in campo vitivinicolo.

Le lezioni, riguardanti tutti gli aspetti agronomici e fitoiatrici del vigneto, sono state particolarmente impegnative (nove ore al giorno), ma molto interessanti. Tra i docenti, oltre al prof. Albino Morando, titolare della società organizzatrice del corso e noto consulente viticolo, altri importanti consulenti, ricercatori universitari e rappresentanti delle ditte di agrofarmaci, che hanno parzialmente finanziato il corso.

L’impostazione delle lezioni è stata particolarmente pratica, anche perché tutti i partecipanti erano tecnici vitivinicoli, già inseriti nelle proprie realtà produttive ed economiche.
E’ stato soprattutto lo scambio tra tecnici di aree viticole molto diverse tra loro l’aspetto più importante ed arricchente, perché nonostante i terroir possano essere molto differenti tra loro, tante problematiche sono comuni e le stesse soluzioni possono essere adottate in regioni diverse.

Il pomeriggio del penultimo giorno è stato dedicato alla condivisione delle proprie esperienze lavorative e ha destato molto interesse il sistema di assistenza tecnica viticola valdostana che si avvale dell’“agronomo condotto” (come mi sono auto definito) che, capillarmente, segue le aziende che lo richiedono, intervenendo tempestivamente al momento opportuno.

Tale tipologia di servizio, simile solo a quella del Trentino-Alto Adige, è stata oggetto di numerose domande, spesso incredule, poiché, se ben fatto e motivato, porta alle aziende un vero e utile strumento atto a ridurre trattamenti, ad utilizzare al meglio gli agrofarmaci e a produrre, alla fine, uva di qualità e, conseguentemente, reddito per tutto il settore.

L’ultimo giorno è stato caratterizzato dall’esame finale, scritto ed orale, da parte della commissione esaminatrice, composta da consulenti, professori universitari e funzionari delle ditte sponsor.

Oltre ad esprimere un giudizio, queste ultime hanno messo a disposizione per i più meritevoli, in base al punteggio raggiunto, alcune borse di studio, che sono andate a compensare parzialmente il costo del corso.

La prova orale è consistita in una breve, ma esauriente esposizione di un argomento a scelta; io ho illustrato i risultati dei primi due anni di applicazione, in Valle d’Aosta, del sistema di lotta alla tignoletta della vite attraverso il metodo della confusione sessuale, dimostrando che si possono raggiungere ottimi risultati (azzeramento della sua presenza e dei relativi danni) in un ambiente difficile, caratterizzato da pendenze elevate, venti dominanti, elevatissima frammentazione fondiaria e una notevole pressione del patogeno.

I risultati sono stati talmente soddisfacenti che da quest’anno verrà applicato il metodo nella zona viticola di Morgex in cui il lepidottero, insieme alla peronospora, rappresenta il problema di più difficile contenimento.

L’apprezzamento dell’argomento e le numerose domande che sono seguite hanno dimostrato la validità del metodo e la sua possibile applicazione anche in altre zone viticole italiane dove le condizioni ambientali sono sicuramente più favorevoli.

Il collega Grosjean ha invece parlato del Cornalin e della sua gestione agronomica volta a migliorare le caratteristiche organolettiche del vino.


Anche tale argomento è stato molto apprezzato, soprattutto a seguito di un’interessante degustazione di Cornalin e Fumin condotta dal giovane Hervé, la quale ha stupito i presenti per la finezza, i profumi e il corpo dei nostri vini che esprimono la fatica, ma soprattutto l’orgoglio dei vignerons valdôtains nel produrre un vino “eroico” ed unico.

Al termine del corso, incassato il premio per “i risultati ad alto livello ottenuti in merito al corso” dopo la prova di esame, l’appuntamento che è stato proposto ai presenti è stato quello di venire direttamente in Valle per scoprire, ammirare e degustare un ambiente incontaminato, difficile, ma che se rispettato può donare emozioni e produzioni eno-gastronomiche inaspettate.

AVVISO AI VITICOLTORI

L’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali ricorda che, in applicazione della risoluzione 04/04/2006, n. 51 dell’Agenzia delle entrate recante “disciplina fiscale applicabile ai fini IRPEF ed IVA alla cessione di quote latte e diritti di reimpianto”, dal mese di giugno 2009 i diritti di reimpianto dei vigneti acquistati a titolo oneroso dovranno essere sottoposti a registrazione fiscale obbligatoria.
Per ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi alle organizzazioni professionali agricole.
 

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