5 - 2010

ALLEVAMENTO

Augusto CHATEL
Membro fondatore della cooperativa

• NEL 1985 NOVE ALLEVATORI DI MONTAGNA FONDARONO, A MORGEX, LA COOPERATIVA “LA VACHE RIT”, LA CUI ATTIVITÀ PRESE AVVIO NELL’APRILE 1989

LA VACHE RIT
UNA COOPERATIVA IN SALUTE


QUANDO E PERCHÉ NASCE LA COOPERATIVA


Il crescente disagio provocato dalla presenza delle stalle nei centri abitati sempre più urbanizzati e la necessità di rendere meno impegnativa la gestione dei propri allevamenti di piccola dimensione, aveva indotto un gruppo di allevatori ad incontrarsi per discutere delle problematiche prima evidenziate e per trovare, insieme, soluzioni innovative o alternative, finalizzate a mantenere la propria attività a cui erano fortemente legati.
A seguito di una attenta analisi della realtà zootecnica locale e delle difficoltà reali presenti nel settore e nelle aziende, nove allevatori decidono di costituirsi in cooperativa, con atto formale del 30 ottobre 1985, con lo scopo di realizzare la costruzione di un centro zootecnico finalizzato alla produzione di latte e formaggi.

 
DESCRIZIONE DELL’AZIENDA

DENOMINAZIONE:
Cooperativa La Vache Rit.
 
INDIRIZZO PRODUTTIVO:
zootecnico lattiero caseario.
 
MODO DI CONDUZIONE DELL’AZIENDA: l’azienda è una cooperativa costituta da nove soci gestita con la collaborazione di tre operai salariati. I soci coltivano direttamente i loro prati, conferiscono il fieno alla cooperativa e sono remunerati sulla base delle risultanze del bilancio, in misura proporzionale alla quantità di fieno conferito.

SUPERFICIE COLTIVATA DAI SOCI:
Prato polifita naturale irriguo: ha 38
Prato polifita naturale asciutto: ha 5
Pascolo: ha 10
Pascolo alpeggio: ha 150

CONSISTENZA MEDIA DELL’ALLEVAMENTO:
Vacche da latte: 100
Capi con meno di un anno di età: 20
Capi con 1-2 anni di età: 18
Capi con 2-3 anni di età: 20
 
GESTIONE DELL’ALLEVAMENTO:
le vacche sono allevate in stabulazione fissa e alimentate con una razione di base costituita da fieno di prato naturale post-essiccato, nel periodo invernale, erba falciata e portata in stalla, dalla primavera all’autunno. La razione di base è opportunamente integrata con un mangime concentrato. Durante l’asciutta le bovine sono pascolate o monticate. I parti sono in parte scaglionati, ma prevalentemente concentrati durante il periodo autunno–invernale. Il giovane bestiame è allevato in stabulazione libera e monticato durante l’estate.

VALORIZZAZIONE DEL PRODOTTO:
il latte, durante l’intero anno, è trasformato nel caseificio aziendale in Fontina Dop. Le forme prodotte sono conferite alla Cooperativa Produttori Latte e Fontina per la maturazione e la commercializzazione. La produzione annuale è di circa 4.000 forme. La cooperativa è titolare di una quota latte di 384.310 Kg. (345.312 di vendite e 38.998 di consegne).
 
 
OBBIETTIVI E MODALITÀ DI GESTIONE DELLA COOPERATIVA:

• Realizzazione di ricoveri per circa 80 bovine da latte e relativi capi da rimonta, con annessi fienili, casera e abitazione, in un’area decentrata rispetto ai centri abitati, beneficiando dei contributi regionali finalizzati a tale scopo e facendo ricorso al credito agevolato.
• Cessione dei capi di proprietà dei soci alla cooperativa che ne acquisisce la proprietà.
• Gestione delle superfici foraggere da parte dei soci e conferimento del fieno necessario per il sostentamento dei capi allevati.
• Gestione dell’allevamento, tenendo conto della disponibilità di ciascuno, con la manodopera dei soci e, in relazione alle necessità, con manodopera salariata.
• Ripartizione dei proventi della cooperativa in base alle risultanze del bilancio annuale, in modo proporzionale alla quantità di fieno conferito.

 
 
CARATTERISTICHE DEI FABBRICATI E DELLE ATTREZZATURE




Interno stalla

LE INFRASTRUTTURE SONO COSTITUITE DA:
• Un ricovero per 84 vacche da latte, a posta fissa, con adiacente fienile dotato d’impianto di post-essiccazione e di un carroponte utilizzato per il carico delle celle di essiccazione e per il trasporto e la distribuzione in stalla del fieno.
• Una casera per la trasformazione del latte in formaggio.
• Una stalla per i capi da rimonta allevati in stabulazione libera, con annesso fienile per lo stoccaggio del fieno in balle.
• Un’abitazione per il personale.

La scelta della tipologia dei fabbricati e delle attrezzature è stata operata a seguito di un interessante lavoro preparatorio durante il quale sono state organizzate numerose riunioni e visite ad altre realtà esistenti per coinvolgere, in modo formale e informale, i soci. Tali azioni sono state utilissime, non solo per operare scelte condivise e confacenti alle esigenze di tutti, ma anche per favorire la socializzazione, per creare armonia, uno spirito di gruppo, ma soprattutto per abituare, gradualmente, i soci a uscire dal proprio individualismo, a confrontarsi e a mettersi in discussione. In poche parole, a scegliere in modo democratico (condizione indispensabile per assicurare il successo della cooperativa). I fabbricati sono stati progettati in funzione dell’esigenza di dotare gli stessi, nel rispetto del benessere animale, di attrezzature innovative e funzionali per ridurre al massimo la manodopera.

 
DIFFICOLTÀ INCONTRATE E ASPETTI POSITIVI

Superate le difficoltà incontrate per reperire una superficie sufficientemente ampia per realizzare le strutture e i capi mancanti – fattori che hanno richiesto un importante impegno finanziario che ha condizionato la gestione economica anche negli anni successivi e le difficoltà iniziali di alcuni soci ad adattarsi alle nuove modalità di fare allevamento, peraltro rapidamente superate – la gestione delle nuove strutture ha dato, quasi da subito, risultati positivi e creato un proficuo entusiasmo nei soci.




Uscita dei vitelli in primavera

Le piccole incomprensioni generate dalla difficoltà ad entrare nella logica dettata dal nuovo tipo di organizzazione si sono sempre risolte in modo positivo e senza alterare la buona armonia che si è via via creata e mantenuta nel tempo nell’ambito del gruppo.
Purtroppo, a distanza di venticinque anni dalla sua costituzione, nella cooperativa non sono più presenti tutti i soci fondatori e, per alcuni di essi, non è stato possibile assicurare la successione.
Tali cambiamenti hanno comportato la necessità di modificare il modello gestionale, soprattutto per quanto riguarda la manodopera che, ora, è prevalentemente di tipo salariale, ma non hanno scoraggiato chi è rimasto e continua a operare con dedizione e passione, cercando, con scelte innovative, di superare le difficoltà del momento.

Il successo della cooperativa è testimoniato essenzialmente dal fatto che la stessa contribuisce, come in passato, insieme a un numero sempre minore di aziende zootecniche, a mantenere, con la sua attività, il paesaggio, l’assetto del territorio e la tradizione dell’allevamento nella Valdigne. La Vache Rit, nonostante gli anni passati, non dimostra segni di obsolescenza e risulta ancora oggi ben inserita nel contesto territoriale perché ha saputo adattarsi ai cambiamenti, adottando, secondo la filosofia dei soci fondatori, soluzioni sostenibili, grazie ad una gestione dinamica e attenta al mutare delle condizioni economiche e sociali. 




Soci e loro famigliari nel 1989 

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