4 - 2010

ORTICOLTURA

Ugo LINI
Ufficio produzioni vegetali
Direzione produzioni vegetali e servizi fitosanitari

PRIMA PARTE: ZUCCHINA, MELONE, CETRIOLO, ZUCCA

I FRUTTI

ZUCCHINA

NOME SCIENTIFICO: Cucurbita pepo L.
NOME FRANCESE: courgette
ORIGINE: America centro-settentrionale
CARATTERISTICHE: pianta erbacea annuale con portamento che varia a seconda delle varietà: a cespuglio, ad alberello e strisciante. I frutti possono essere di forma allungata o tonda e di colore verde scuro, verde chiaro, bianco e giallo. Predilige un terreno ricco di materia organica e temperature medio-alte. Non ama l’eccesso di umidità, che può causare problemi di marciumi e malattie
SEMINA: in pieno campo è possibile da maggio fino a fine luglio
RACCOLTA: giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre (prima delle gelate). La coltivazione in serra può allungare ulteriormente questo periodo
CONSUMO: cruda e cotta
Impieghi: nelle minestre e nei passati o come contorno. Oltre al frutto sono commestibili anche i fiori
PROPRIETÀ E CURIOSITÀ: ricca di vitamina B6, è un ottimo rinfrescante e diuretico. 3 o 4 piante sono sufficienti per soddisfare il consumo fresco di una famiglia di 3 o 4 persone. Sulla pianta sono presenti sia il fiore maschile sia quello femminile: entrambi sono di un bel colore giallo-arancio, quello femminile è attaccato alla zucchina e quello maschile sta per conto suo. L’impollinazione avviene grazie al vento e agli insetti.

 
VARIETÀ CONSIGLIATE
Zucchino genovese, Alberello, Striato d'Italia, Bianco di Trieste, Tondo chiaro di Nizza, Tondo verde scuro di Piacenza.
 

TERRENO E CLIMA
Necessita di un clima temperato caldo e di un terreno esposto al sole poco ventoso. Il terreno, con PH compreso tra 5,5 e 7, deve essere ben lavorato, profondo e di medio impasto, ben drenato per evitare ristagni d'acqua. Non sopporta le gelate, perciò va coltivata all’aperto nei soli mesi estivi e sotto copertura nel resto dell’anno. Nelle zone ben esposte si può coltivare fino a 1400-1500 metri di quota.

 
COLTIVAZIONE
La semina a dimora è consigliata dal mese di giugno al mese di agosto. Può essere effettuata anche in semenzaio, in appositi contenitori che permettano di ottenere piantine munite di zolletta di terra che avranno una migliore ripresa al trapianto. Alle temperature estive la germinazione dei semi avviene rapidamente.




Zucchine in serra

Quando le piantine hanno raggiunto lo stadio di 2-3 foglie si possono trapiantare a dimora. Il sesto di impianto consigliato è di 100 cm tra le file e 100 cm sulla fila. Di norma occorre circa una pianta a metro quadrato di coltivazione. Si sviluppa molto bene su terreno nuovo, dove richiede una buona concimazione con apporto di materia organica (letame, Compost). Si consiglia di eseguire la coltura su pacciamatura (ad esempio agritelo) per facilitare la maturazione (il colore nero attira i raggi del sole) ed evitare, allo stesso tempo, marciumi indesiderati. La temperatura ottimale per la crescita è di 15-18° C notturni e 23-30° C diurni. Le temperature inferiori a 10° C bloccano lo sviluppo delle piante.
Le piante di zucchine hanno una crescita molto rapida e prendono il sopravvento sulle malerbe. Le irrigazioni, mai troppo abbondanti, possono essere eseguite per aspersione ad inizio coltura e preferibilmente per scorrimento al momento della formazione dei fiori. Per garantire un buon dosaggio dell’acqua è preferibile adottare i sistemi di microirrigazione, come il sistema goccia a goccia, durante l’intero periodo vegetativo. Consociazione: cipolle, fagioli rampicanti e lattuga.
La resa alla raccolta è di circa 3-6 kg a metro quadrato. La raccolta è eseguita scalarmente, perché i frutti non si formano tutti nello stesso momento. In frigorifero si possono conservare per una o due settimane.

 
PARASSITI E MALATTIE
Nella nostra regione, se coltivate in montagna, le zucchine non hanno di norma parassiti. Nel fondovalle, invece, possono verificarsi problemi di afidi, per contrastare i quali è possibile utilizzare macerazioni con erbe (ortiche, timo, ecc.), sapone bianco di Marsiglia o altri prodotti. Evitando l’eccessiva irrigazione si possono prevenire marciumi o malattie come la botrite. Tra le crittogame ricordiamo l'oidio o il mal bianco, che colpisce le parti verdi e determina macchie biancastre sulla pagina inferiore delle foglie, che ingialliscono e seccano. Trattamenti a base di zolfo possono prevenire e curare tali inconvenienti.


 


MELONE


NOME SCIENTIFICO: Cucumis melo L.
NOME FRANCESE: melon
ORIGINE: Africa tropicale o sub tropicale
CARATTERISTICHE: pianta erbacea annuale con portamento strisciante o rampicante. I frutti possono essere di colore giallo, grigio-verde, bianco o verde. Ama il caldo e una buona esposizione al sole, non ama l’eccesso di umidità che può portare a problemi di marciumi e malattie
SEMINA: in pieno campo è possibile a maggio-giugno
RACCOLTA: agosto-settembre. La coltivazione in serra può allungare ulteriormente questo periodo
CONSUMO: crudo
IMPIEGHI: per antipasti e macedonie di frutta
PROPRIETÀ E CURIOSITÀ: il melone è molto ricco di sali minerali (P, K, Mg, Fe, Na), vitamine (C, A) e zuccheri (fruttosio, glucosio). E’ consumato come frutta fresca o come antipasto, nelle macedonie di frutta, nelle confetture e marmellate ed è persino utilizzato come essenza per schiume da bagno.

 
VARIETÀ CONSIGLIATE
Eldorado, giallo ibrido, Cameo, Concorde.
 

TERRENO E CLIMA
Ama un terreno profondo, fresco, ben concimato e ricco di materia organica. Preferisce un’esposizione calda, riparata e a pieno sole. Nella nostra regione, in tali condizioni ottimali, cresce bene sino a 800 metri s.l.m. ma la sua coltura si limita al periodo estivo perché teme molto il freddo.
 

SEMINA
La semina è eseguita ad aprile, in semenzaio in vasetti di torba, oppure direttamente a dimora in postarelle (alcuni semi per ogni buco) dove poi si lascia crescere una sola pianta. Il periodo ottimale per la semina è fine maggio-inizio giugno, quando la temperatura del terreno è sufficientemente calda. Anche il trapianto dei vasetti di torba avviene in questo periodo. Il melone sopporta male il trapianto quindi, ove possibile, eseguire la semina diretta in campo (le piante crescono più sane). Il sesto di impianto consigliato è di 120-150 cm tra le file e 60-100 cm sulla fila.
 



Fiore del melone

Si consiglia di eseguire la coltura su pacciamatura (ad esempio, telo nero steso sul terreno) per facilitare la maturazione (il colore nero attira i raggi del sole) ed evitare allo stesso tempo marciumi indesiderati e la concorrenza delle malerbe.
Ad inizio coltura le piante vanno cimate a cinque foglie per farle ramificare e irrobustire. Successivamente vanno poi accorciati nuovamente i butti laterali a 3-5 foglie situate dopo i primi frutticini. Per favorire una buona maturazione lasciare 5-6 frutti per pianta. La raccolta si fa quando i frutti cambiano colore e diventano profumati. Se il melone è ben maturo, si stacca facilmente dalla pianta. Con l’utilizzo della pacciamatura il melone non richiede cure particolari, salvo irrigazioni frequenti e ben dosate, soprattutto per evitare spaccature quando i frutti vanno a maturazione.
Le piante possono essere lasciate crescere adagiate liberamente sul terreno o sulla pacciamatura oppure allevate in verticale su appositi sostegni (pali di legno, fili, ecc.). La resa alla raccolta è di circa 4-8 kg a metro quadrato ed è eseguita scalarmente, perché i frutti non si formano tutti nello stesso momento.

 
PARASSITI E MALATTIE
Il melone è attaccato dagli afidi. In questo caso la lotta consiste nell’irrorazione delle piante con prodotti naturali ottenuti dalla macerazione d'erbe oppure con dello zolfo in polvere. Quest’ultimo è anche un ottimo rimedio contro il mal bianco (oidio). Possono verificarsi, inoltre, casi di marciumi (peronospora, antracnosi, ecc.) i quali si combattono usando del materiale resistente (ibridi e piante innestate) oppure irrorando le piante con prodotti a base di rame.



 

 
CETRIOLO

NOME SCIENTIFICO: Cucumis sativus L.
NOME FRANCESE: concombre, cornichon
ORIGINE: Himalaya e Cina
CARATTERISTICHE: pianta erbacea annuale con portamento strisciante o rampicante i cui frutti possono essere di colore verde e di forma allungata, di lunghezza compresa tra 10 e 40 cm circa. Ama il clima caldo e temperato, non ama l’eccesso di umidità (problemi di marciumi e malattie)
SEMINA: in pieno campo è possibile a maggio-giugno
RACCOLTA: agosto-settembre, periodo che si può allungare con la coltivazione in serra
CONSUMO: crudo
IMPIEGHI: insalate, sottaceti
PROPRIETÀ E CURIOSITÀ: il cetriolo ha un basso apporto calorico. Oltre che come alimento è comunemente usato come rimedio casalingo per maschere di bellezza.

 
VARIETÀ CONSIGLIATE
Marketer, Verde lungo delle cascine, F 1, Verde piccolo di Parigi (per sottaceti).

 
TERRENO E CLIMA
Ama un terreno profondo, fresco, ben concimato e ricco di materia organica. Preferisce un’esposizione calda, riparata e a pieno sole. Nella nostra regione in tali condizioni ottimali cresce bene sino a quote di 800-1000 metri. Dato che teme il freddo la sua coltura, come per il melone, si limita al periodo estivo.

 
SEMINA
La semina è eseguita ad aprile in semenzaio, in vasetti di torba, oppure direttamente a dimora in postarelle (alcuni semi per ogni buco) dove poi si lascia crescere una sola pianta. Il periodo ottimo per la semina è fine maggio-inizio giugno, quando la temperatura del terreno è sufficientemente calda. Anche il trapianto dei vasetti di torba avviene in questo periodo. Il cetriolo sopporta male il trapianto quindi per far crescere piante più sane è meglio, quando possibile, eseguire la semina diretta in campo. Il sesto di impianto consigliato è di 80-120 cm tra le file e 60-80 cm sulla fila.




Frutto e fiore di cetriolo

Si consiglia di eseguire la coltura su pacciamatura (ad esempio, telo nero steso sul terreno) per facilitare la maturazione (il colore nero attira i raggi del sole) ed evitare, allo stesso tempo, i marciumi indesiderati e la concorrenza delle malerbe.
Ad inizio coltura le piante vanno cimate a quattro foglie, per farle ramificare ed irrobustire. La raccolta si fa mano a mano che i frutti si formano.
Con la pacciamatura, non sono necessarie cure particolari, a parte frequenti e ben dosate irrigazioni. Le piante possono essere lasciate crescere adagiate liberamente sul terreno o sulla pacciamatura oppure allevate in verticale su appositi sostegni (pali di legno, fili, ecc.).
La resa alla raccolta è di circa 2-3 kg per metro quadrato per le varietà piccole e 10-15 kg per metro quadrato per le altre. A 4-5° C il cetriolo si conserva 8-10 giorni, a 2° C si mantiene anche per due settimane.
 

PARASSITI E MALATTIE
Il cetriolo è attaccato principalmente dagli afidi. In questo caso, la lotta consiste nell’irrorare le piante con prodotti naturali ottenuti dalla macerazione d'erbe oppure con dello zolfo in polvere. Quest’ultimo è anche un ottimo rimedio contro il mal bianco (oidio).



 

 
ZUCCA


NOME SCIENTIFICO:
Cucurbita moscata D., Cucurbita maxima D.
NOME FRANCESE: courge
ORIGINE: America Centrale
CARATTERISTICHE: il frutto può essere di varie forme e dimensioni e di colore arancio, giallo, verde o bianco. Al suo interno vi sono numerosissimi semi appiattiti. Ama il caldo, un terreno ricco di sostanza organica e una buona disponibilità d’acqua
SEMINA: maggio
RACCOLTA: da fine estate a ottobre-novembre, in ogni caso prima che si verifichino le gelate, quando le foglie sono secche e i frutti maturi
CONSUMO: oltre al frutto si possono utilizzare i fiori e i semi
IMPIEGHI: la zucca è generalmente consumata nelle minestre di verdure e nei risotti, ma è anche utilizzata per preparare ottimi dolci
PROPRIETÀ E CURIOSITÀ: ha un buon contenuto di vitamina A e un basso valore nutritivo. Può avere le forme più svariate, quindi si può decorare, intagliare e ricavarne maschere con cui giocare. È usanza, inoltre, coltivare zucche nelle vicinanze dei cumuli di letame e compost, per fare sì che questi siano ricoperti, durante il periodo estivo, dalla folta vegetazione delle piante.

 
VARIETÀ CONSIGLIATE
Marina di Chioggia, Quintale, Maxima, Lunga invernale.

 
TERRENO E CLIMA
Ama un terreno profondo, fresco, ben concimato e ricco di materia organica. Preferisce un’esposizione calda, riparata e a pieno sole. Nella nostra regione in condizioni ottimali cresce bene sino a 1500 metri di quota. Dato che teme il freddo, la sua coltura si limita, però, al solo periodo estivo-autunnale.

 
SEMINA
La semina è eseguita ad aprile in semenzaio in vasetti di torba oppure direttamente a dimora in postarelle (alcuni semi per ogni buco) dove poi si lascia crescere una sola pianta. Il periodo ottimale per la semina è fine maggio-inizio giugno, quando la temperatura del terreno è sufficientemente calda. Anche il trapianto dei vasetti di torba avviene in questo periodo. La zucca sopporta male il trapianto quindi dove è possibile è meglio eseguire la semina diretta in campo (le piante crescono più sane). Il sesto di impianto consigliato è di 120-150 cm tra le file e 200-250 cm sulla fila.




Fiore di zucca

Si consiglia di eseguire la coltura su pacciamatura (ad esempio telo nero steso sul terreno) per facilitare la maturazione (il colore nero attira i raggi del sole) ed evitare allo stesso tempo marciumi indesiderati. Le piante si possono lasciare crescere adagiate liberamente sul terreno o sulla pacciamatura.
Ad inizio coltura le piante vanno cimate a cinque foglie per farle ramificare ed irrobustire. Per favorire una buona maturazione lasciare 2-4 frutti per pianta. Quando il frutto è ben maturo si stacca facilmente dalla pianta.
Usando la pacciamatura la zucca non richiede cure particolari a parte irrigazioni frequenti (la zucca richiede molta acqua) e ben dosate. La raccolta si fa da fine estate fino ad ottobre-novembre e comunque prima che si verifichino le gelate, quando le foglie sono secche e i frutti maturi. La resa alla raccolta è di 5-6 kg circa a metro quadrato. I frutti con il picciolo ben attaccato si conservano benissimo per tutto l’inverno se posizionati in un locale asciutto dove la temperatura non scenda sotto i 10° C.

 
PARASSITI E MALATTIE
La zucca, di norma, è molto resistente alle malattie e ai parassiti. A volte può essere attaccata da mal bianco (oidio). In tal caso il problema può essere facilmente risolto da trattamenti con zolfo.
 
Pagina a cura dell'Assessorato dell'Agricoltura e Risorse Naturali © 2024 Regione Autonoma Valle d'Aosta
Condizioni di utilizzo | Contatti | Segnala un errore