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Artigianato

IL LABORATORIO ARTIGIANALE DI DANDRES DARIO

Storia di un artigiano appassionato del proprio lavoro ed esperto costruttore di attrezzi agricoli,in particolare di rastrelli in legno

di Aurelio Vallomy
Direzione produzioni vegetali, agriturismo e Servizi fitosanitari - Ufficio periferico di Pont-Saint-Martin
Bisogna risalire ad un pomeriggio d’estate del 1995, così inizia l’intervista a Dandres Dario, attuale proprietario del laboratorio artigianale sito in località Versa N° 5 del Comune di Fontainemore, specializzato nella costruzione di rastrelli in legno, interamente fatti a mano; salendo lungo la strada della Valle di Gressoney, dopo l’abitato di Lillianes, ha incontrato Dorino, uno dei fratelli Glavina dolorante alle gambe e impossibilitato a guidare l’auto, lo ha quindi accompagnato a casa ed è stato in quel frangente che ha avuto l’opportunità di visitare il laboratorio, gli è subito piaciuto e ha dato la sua disponibilità ad aiutarlo nelle varie lavorazioni.

Le prime difficoltà le ha avute nell’uso dei macchinari, anche quelli costruiti artigianalmente dai fratelli Glavina, che richiedevano una certa praticità manuale; gli altri fratelli si chiamavano Laurino, il più anziano e appassionato frequentatore della Foire de Saint-Ours, e Secondino la mente della famiglia.


I fratelli Glavina non erano sposati e non avevano eredi, quindi quando Dorino si ritrovò da solo pensò bene di lasciare in eredità il laboratorio a Dario, con la speranza che questi continuasse l’attività.

Così fu, alla morte di Dorino, Dario iniziò l’attività da solo con non poche difficoltà; i figli inizialmente cercarono di aiutarlo, senza successo.

Per Dario l’attività restava comunque un hobby, la sua attività principale era di operaio all’ex Illsa Viola, una fabbrica metalmeccanica situata a Pont Saint Martin, e durante il tempo libero si rinchiudeva nel suo laboratorio e si adoperava con passione alla sua attività preferita.



La costruzione di un rastrello non è così semplice come sembra, visto che per produrne almeno 15 è necessaria una settimana di lavoro considerando la manualità necessaria per la realizzazione dell’opera.

Oltre ai manici si devono costruire e rifinire i pettini dei rastrelli, incastrando i denti, lavorati uno ad uno. Inoltre durante la lavorazione, bisogna porre una certa attenzione per il bilanciamento del rastrello.

Questi possono essere di varie dimensioni, da 6 denti a 30 denti posizionati in modo da rispettare le necessità di bilanciamento dell’attrezzo. Il rastrello è interamente costruito in legno, materiale che Dario si procura da solo e che raramente acquista.


Per il manico si utilizza un legno morbido e leggero come quello del tiglio che non provoca conseguenze dolorose alle mani; inizialmente infatti si utilizzava l’abete rosso ma, bagnandosi, il legno formava delle spine.

Il pettine si costruisce con il legno di frassino, più duro e resistente, che rimane inalterato a contatto con l’acqua.

L’unica parte in ferro dell’attrezzo riguarda il filo di acciaio che collega e blocca il manico con il pettine. Dario, oltre a costruirli, pensa anche a riparare i rastrelli quando il danno è lieve.

Il prezzo di vendita dei rastrelli varia da 8 euro a 22 euro cadauno. Attualmente sta cercando altre alternative di produzione, oltre al classico rastrello, anche perché l’avvento di una meccanizzazione sempre più selettiva e lo sfalcio limitato alle zone più comode e di facile lavorazione, ne limitano fortemente l’utilizzo e di conseguenza la vendita.


Alcune alternative le ha trovate nella costruzione di altre attrezzature per la fienagione, come ad esempio i manici per la falce, tuttavia anche questo attrezzo risulta poco o addirittura non più utilizzato, e utensili per la casa: appendiabiti, presine sottopentole ecc. sempre utilizzando i macchinari a sua disposizione.

La maggiore fonte di vendita di questi prodotti è la Foire de Saint-Ours, in inverno e in misura minore la Foire d’été nel periodo estivo.

Dario partecipa anche ai vari mercatini dell’artigianato che vengono organizzati nel corso dell’estate in Valle d’Aosta; le uscite fuori valle sono invece molto limitate.


Sicuramente non è il guadagno, purtroppo molto limitato, che lo aiuta nel prosieguo della sua attività; infatti il rischio è che, come tutte le attività artigianali a basso risvolto economico, anche questa scompaia soppiantata dalla modernità a scapito della qualità.

Anche Dario ha una visione pessimistica per il futuro del suo laboratorio, ha ormai raggiunto l’età di 67 anni, ultimamente si lamenta per dei disturbi alle mani, per cui stà pensando di lasciare l’attività.

Purtroppo i suoi figli non sembrano, almeno per adesso, interessati a rilevare la sua attività e nell’immediato futuro non vede nessuno che possa sostituirlo.
Dario ha proposto di trasformare la sua attività in un laboratorio regionale a scopi didattici, impegnandosi direttamente a trasmettere le sue conoscenze nella fabbricazione dei rastrelli agli studenti a e a chi può avere un interesse per la materia.
Tale soluzione garantirebbe la sopravvivenza del suo amato laboratorio artigianale.
Auguri di cuore Dario
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