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Fauna Selvatica

LO SCOIATTOLO

Animale schivo, molto rapido e quindi difficilmente osservabile, lo scoiattolo rappresenta nell’immaginario collettivo l’animale dei boschi per antonomasia. La specie autoctona che popola il nostro territorio rischia però di essere soppiantata da un cugino di origine americana. La scheda presenta caratteristiche, abitudini ecologiche e possibili rischi propri della specie presente in Valle d’Aosta

di Francesca Sezian
(Direzione foreste)
Lo scoiattolo è un mammifero appartenente all’ordine dei Roditori e più specificatamente alla famiglia degli Sciuridi.
Lo scoiattolo comune (Sciurus vulgaris, Linnaeus 1758) è un animale autoctono dell’Europa ed è ampiamente diffuso su gran parte del continente eurasiatico. In Italia, la zona delle Alpi e dell’Appennino settentrionale è popolata dalla sottospecie Sciurus vulgaris fuscoater, Altum 1876.

Il termine latino scuriolus, derivato dal greco antico, è una parola composta di due termini che significano ombra e coda, stando a sottolineare il fatto che lo scoiattolo con la propria coda potrebbe procurarsi un’ombra sotto la quale potersi riparare.
La traduzione francese écureuil ben rispetta l’etimologia latina, mentre in patois viene chiamato verdzasse, verdzë, verdzah.





Scoiattolo comune - Sciurus vulgaris L. (Foto di R. Andrighetto)

MORFOLOGIA
Questo roditore di taglia medio-piccola può raggiungere la lunghezza che varia da 21 a 25 centimetri. Il suo peso oscilla mediamente tra i 250 e 400 grammi.
Non è presente un dimorfismo sessuale, in quanto sia gli esemplari maschili che femminili presentano colori del manto e dimensioni molto simili.

Esiste invece, per quanto riguarda il mantello, un leggero dimorfismo stagionale che presenta piccole variazioni a seconda del popolamento. Durante la stagione invernale il pelo dello scoiattolo assume una colorazione bruno-nerastra sul dorso e più chiara sulle parti ventrali, mentre in estate le parti dorsali sono di colorazione rossastra e quelle ventrali sono bianche.

Gli arti posteriori sono più lunghi di quelli anteriori per permettere all’animale di muoversi con maggiore agilità soprattutto quando effettua salti; inoltre le unghie forti, molto aguzze e curve insieme ai cuscinetti plantari gli consentono di arrampicarsi sugli alberi in modo del tutto sicuro e rapido anche in condizioni di pericolo.

La testa è ben distinta dal tronco, gli occhi sono di colore scuro e i padiglioni auricolari ben sviluppati, si presentano ricoperti da lunghi ciuffi di peli.

Come già detto precedentemente la coda dello scoiattolo ha dimensioni molto grandi, proporzionalmente al suo corpo; pare si possa affermare che sia utile all’animale per mantenere l’equilibrio durante i salti e per mantenere il calore quando viene avvolta attorno al corpo durante i momenti di riposo.


ALIMENTAZIONE
Lo scoiattolo si ciba maggiormente di nocciole, ghiande, gemme, germogli e funghi; predilige i semi che riesce ad estrarre con grande abilità dalle pigne, ma non disdegna piccoli insetti, uova e nidiacei di uccelli.

Possiede una grande capacità nel capire se ghiande e nocciole hanno un contenuto apprezzabile semplicemente soppesandole, il che permette all’animale di non sprecare tempo e fatica per romperle inutilmente.

Abitualmente, lo scoiattolo nasconde il cibo in eccesso in piccole buche che poi ricopre e nasconde accuratamente; queste piccole riserve si rivelano molto utili durante i periodi in cui il reperimento di cibo risulta difficile; nonostante non sempre l’animale riesca a recuperarle interamente, contribuendo così alla disseminazione delle piante, esse sono comunque sufficienti a sopperire alle carenze alimentari dei momenti più sfavorevoli.


RIPRODUZIONE
La stagione degli amori inizia in tardo inverno e si protrae sino ad Agosto. Per accoppiarsi, spesso più maschi inseguono a lungo una femmina fino a che essa si concede al maschio dominante.

È la sola femmina ad occuparsi della preparazione del nido e della cura dei piccoli. Sono possibili anche due parti all’anno e per ognuno di essi le femmine possono dare alla luce dai 2 ai 6 piccoli dopo una gestazione di circa 40 giorni.

Alla nascita i piccoli pesano all’incirca 10 - 15 grammi, il loro corpo si ricopre di pelo solo verso il ventunesimo giorno, essi acquisiscono la vista dopo 3 o 4 settimane e la dentatura è completa a partire dal quarantaduesimo giorno; nello stesso periodo inizia lo svezzamento che si concluderà verso la decima settimana di vita.

Il tasso di mortalità dei piccoli è molto alto, esso infatti durante il primo anno può raggiungere anche il 60%, e solo il 50% dei piccoli che affrontano il secondo inverno riescono a superarlo, soprattutto negli anni in cui si verificano particolari condizioni di carenza alimentare.


COMPORTAMENTO
Animale arboricolo e diurno, lo scoiattolo è attivo soprattutto nelle prime ore del mattino e nelle ore precedenti al crepuscolo. Durante l’inverno non si riscontrano periodi di letargo, ma il piccolo roditore alterna momenti di sonno prolungato a fasi di moderata attività.


RISCHIO/NEMICI/ESTINZIONE
Nel 1948 è stata introdotto dagli Stati Uniti in Piemonte lo Scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis), a scopo amatoriale. Questa specie, originaria della parte sud-orientale della regione Neartica, rappresenta un serio pericolo in quanto arreca gravi danni agli alberi, scortecciandoli, ed ai raccolti di alcune colture specializzate (noccioleti), ma soprattutto perché compete con la specie autoctona (Sciurus vulgaris) che soppianta dove si insedia, visti il suo maggiore tasso riproduttivo e la sua elevata adattabilità. La popolazione di questa specie è in rapida espansione: l’areale è infatti passato dai 243 km2 del 1990 agli 880 km2 del 2000. Per questo motivo lo scoiattolo (Sciurus vulgaris) è stato inserito nella lista delle “Specie Vulnerabili” della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).


BIBLIOGRAFIA
• AA.VV., Mammiferi d’Italia, Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio, Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica “A. Ghigi”,
• M. Bocca, I. Grimod, L. Ramires, Fauna delle Alpi . I vertebrati della Valle d’Aosta nel loro ambiente, Musumeci Editore, Quart 1996
• Corbett & Ovenden, Guida ai mammiferi d’Europa, Murzio Editore, 1985
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