ITINERARIO
" Un versante montuoso è il frutto di vari agenti che operano nel tempo e che hanno raggiunto un equilibrio. Questo equilibrio però (…) è dinamico: le frane rappresentano l'evento più caratteristico della rottura di questo equilibrio" B. Martinis
LA FRANA DELLA BECCA FRANCE
di Nadia Guindani
La visita ai geositi valdostani ci conduce in questo numero al villaggio di Thouraz, frazione a monte di Sarre oggi quasi totalmente abbandonata, per riassaporarne l'antica prosperità e per ricostruire l'evento che cancellò ogni traccia dell'antico borgo: la frana della Becca France.
Le origini dell'antico villaggio di Thora, che per la sua importanza prendeva l'appellativo di Borgo di Thora, sembrerebbero risalire all'Alto Medioevo anche se le prime notizie ufficiali sulla sua esistenza compaiono a partire dalla fine del XII secolo.
La sua posizione strategica, alla biforcazione della strada che da Aosta conduceva al Gran San Bernardo e nella Valdigne attraverso Vens, aveva consentito a Thora di diventare un luogo di comunicazione e di fiorente scambio di merci con la Svizzera e con la Francia, tanto che vi si svolgevano due importanti fiere annuali cui partecipavano gli abitanti delle valli e delle località limitrofe: la fiera del bestiame e la fiera dei prodotti della terra. Cronache del Quattrocento riportano l'esistenza di un ospizio per i viandanti e di una cappella dedicata a San Teodulo risalente al XIII secolo.
La bellezza e la salubrità del luogo fecero di Thora anche un importante centro di villeggiatura e di riposo; infatti il borgo era la residenza estiva di molti nobili valdostani e vallesani che vi possedevano ville e terreni. L'importanza del luogo era tale che da esso trasse il nome l'importante casata dei "de Thora" che tra gli innumerevoli possedimenti avevano il loro maniero proprio presso l'antico borgo. Simbolo di opulenza e prosperità, il villaggio pare contasse una decina di mulini, almeno quattordici telai, mole e presse per la produzione dell'olio di noci; oggi si tende a ridimensionare notevolmente la stima di queste attività produttive poiché ingiustificata in rapporto al numero degli abitanti.
Il distacco della frana avvenne il 6 luglio 1564 alle 6 del mattino, provocando la distruzione di Thora che sorgeva nell'incisione del torrente Clusellaz su un pianoro del versante sinistro orografico opposto a quello di provenienza della frana, nella località oggi chiamata Goille Épeissa.
È controverso il numero delle vittime che furono coinvolte nella catastrofe; sebbene ci sia accordo sul fatto che a Thora vivesse almeno un quarto degli abitanti di Sarre, alcuni parlano di circa 500 persone, altri sostengono che fossero 120. Pare sia scampata al disastro una sola famiglia.
In ogni caso, l'evento franoso della Becca France sopra Sarre costituisce la più grande catastrofe naturale nota che abbia colpito la Valle d'Aosta.
In seguito il villaggio fu ricostruito più ad est, sul versante opposto della montagna a circa 1600 metri di quota, in un luogo ritenuto più sicuro; venne riedificata anche la cappella dedicata a San Teodulo, le cui notizie risalgono addirittura al 1584.
Il nuovo villaggio prese in nome di Thouraz ma la sua dimensione sociale ed economica restò marginale rispetto alla prosperità che aveva preceduto il tragico evento del 1564.
In seguito all'evento franoso, l'accumulo di materiale formò un lago che ebbe vita per circa 300 anni; il 10 giugno del 1851, alle 11 del mattino, l'improvviso svuotamento del lago provocò una piena che si abbatté su Sarre devastandone campi, mulini ed abitazioni. Questa volta, in base a quanto emerge dalle cronache storiche, non vi furono vittime umane.
Oggi, mentre non rimane più nulla di Thora, sono invece ancora molto evidenti le tracce della frana di cui si distinguono chiaramente la nicchia di distacco, la zona di movimento e la zona di accumulo.
La nicchia di distacco si presenta come un incavo nel versante circondato da una scarpata dove possono essere riconoscibili fessure o crepe che tendono ad allargarsi.
La zona di movimento rappresenta il settore in cui è avvenuto lo scorrimento del materiale staccatosi dalla nicchia.
La zona di accumulo, o fronte di frana, mostra il materiale franato spesso con disposizione caotica e disordinata. Questo materiale è estremamente eterogeneo infatti, accanto a frammenti sminuzzati, si possono trovare anche grossi blocchi impilati uno sull'altro. Se una frana è dotata di rapido movimento, come nel caso della Becca France, è possibile che l'accumulo raggiunga anche il versante opposto rispetto a quello di provenienza provocando la formazione di un lago che per la sua genesi viene denominato lago di sbarramento di frana.
Osservando da Thouraz l'imponente nicchia di distacco della frana, si nota che essa occupa praticamente l'intero versante orientale della Becca France (2312 metri di quota); la nicchia, di considerevoli dimensioni, presenta un'ampiezza massima di 950 metri ed un dislivello medio di circa 400/450 metri.
Alla base della nicchia si vedono affiorare le rocce del substrato.
La fascia posta al piede della parete, ad una quota compresa tra 1700 e 1900 metri, risulta occupata dal materiale di accumulo, costituito sia da massi a pezzatura ciclopica sia dai prodotti di disgregazione che, ancora oggi, cadono a valle. In questa zona è ben osservabile la colonizzazione pioniera data da piccoli larici che iniziano a crescere nelle zone meno soggette a crolli e colate.
Scendendo verso valle risulta predominante il bosco (Bois de Goille Épeissa e Bois de Crou Dis Ortie) a testimonianza dell'attuale inattività di questa zona; un'osservazione più attenta consente tuttavia di individuare grossi massi ciclopici nella zona più alta dell'accumulo.
Ancora più a valle, lungo il vallone del Torrente Clusellaz, a quote comprese tra 1300 e 1550 metri, si può osservare distintamente l'elevata quantità di materiale di accumulo. In questa zona si segnala inoltre la presenza sia di sorgenti (Sources du Ruet) sia di forme d'incisione e piccole forre attorno al corso d'acqua; questi ultimi elementi sono un'ulteriore testimonianza del recente movimento gravitativo avvenuto.
Causa scatenante il distacco della frana, in un contesto di generale instabilità geologica, furono probabilmente forti piogge, ipotesi credibile visto che la seconda metà del XVI secolo rappresenta un periodo caratterizzato da frequenti alluvioni e frane in tutta Europa.
Inoltre, recenti studi hanno individuato sulla sommità meridionale della Becca France fenomeni di sdoppiamento di cresta, diretta testimonianza della presenza di una deformazione gravitativa profonda di versante. Anteriore all'evento storico, questo fenomeno ha contribuito a minare la stabilità del versante determinando forti condizioni di disarticolazione e fratturazione della roccia. Il terremoto che in quei giorni avrebbe duramente colpito tutta la zona delle Alpi Marittime potrebbe essere annoverato tra le cause scatenanti l'evento: il sisma potrebbe infatti aver compromesso ulteriormente la stabilità dell'ammasso roccioso.
Secondo la leggenda, le cause della catastrofe della Becca France sarebbero invece collegate all'antica ricchezza del villaggio che avrebbe fatto dimenticare ai suoi abitanti il dovere della carità verso i poveri.
La leggenda narra infatti che la sera del 5 luglio un povero mendicante camminava per il borgo di Thora chiedendo un po' di ristoro ed un riparo per la notte. L'uomo bussò di porta in porta e invece di ricevere aiuto veniva schernito e deriso. Deluso da tanta insensibilità, bussò ad una catapecchia da cui uscì una povera vedova che accolse il mendicante dicendogli: "Non sono ricca, ma venite a riposare sotto il mio tetto. Sarei felice di dividere con voi un tozzo di pane, ma le nostre provviste sono finite, i miei bambini ed io abbiamo consumato oggi stesso il nostro ultimo pane". Il mendicante ringraziò la vedova per il suo buon cuore e vedendo in lei tanta comprensione per le sue sofferenze le disse: "Andate, buona donna, nel granaio vi troverete pane in abbondanza per la vostra famiglia e per me". La vedova andò e con grande stupore trovò il granaio pieno di pani. La famiglia mangiò allegramente, dopodiché il mendicante disse alla vedova: " Domani alla stessa ora, Thora sarà distrutto. Prima che faccia giorno, prendete i vostri bambini, uscite dal villaggio e nascondetevi in un luogo sicuro". Dopo aver pronunciato queste parole, il viandante scomparve. La vedova obbedì alle indicazioni impartite dal mendicante e il 6 luglio 1954 alle 6 del mattino, improvvisamente, la Becca France crollò e la prospera borgata fu seppellita per sempre.

L'ITINERARIO
Quota: 1652 m
Durata totale della visita: 1 h
Periodo consigliato: primavera, estate, autunno.

Da Aosta in direzione Courmayeur imboccare il bivio per Sarre. Seguire la indicazioni per Ville sur Sarre, quindi per Thouraz dove termina la strada carrozzabile e da dove è possibile avere una buona visione frontale sulla nicchia di distacco della frana.
La nicchia di distacco si può osservare anche dal fondovalle principale presso gli abitati di Gressan e di Jovençan.
Prima di lasciare la Becca France si consiglia di salire fino alla cappella di Thouraz Damon; posta su uno splendido balcone naturale, offre una superba vista sulla valle centrale.

Bibliografia
Caniggia M., Limonet M., Poggianti L. - Thora. Storia di un antico villaggio scomparso, Tipografia Testolin, 1999, 125 pp.
Sarre. Storia, cultura e tradizioni, a cura dell'Amministrazione Comunale di Sarre, Le Château Edizioni, 2001, 175 pp.
   
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