Mont Rose
L’intervista al presidente della Comunità Montana Mont Rose Ornella Badery introduce questo numero monografi co dedicato alla comunità situata al margine sud orientale della Vallée.
INTRODUZIONE
intervista a cura di PAOLO BAGNOD
La Comunità montana di cui è Presidente comprende Comuni con peculiarità molto diverse tra loro. Quali ritiene siano i punti di forza dal punto di vista ambientale del territorio interessato (ad esempio presenza di zone umide o protette, località turistiche di pregio ambientale, attività produttive integrate nel paesaggio, trasporti effi cienti, mobilità dolce, miniere, ecc.)?
La Comunità montana Mont Rose è caratterizzata da una grande variabilità territoriale dei suoi comuni: Pont-Saint-Martin polo di attrazione urbanistico commerciale attorno al millenario ponte romano, ma che conserva preziosamente lo stagno di Holey a Ivery; Donnas al centro dei millenari vigneti del Donnas Doc; Perloz dalla natura impervia e selvaggia, diversa a seconda delle stagioni, si distingue per la presenza della peonia del Col Finestra, ma anche per il museo all’aperto di Chemp; Lillianes, primo paese della valle del Lys, ricco di castagneti e boschi offre passeggiate suggestive; Fontainemore, terra di piccoli frutti di bosco, conta la Riserva del Mont Mars come meta di passeggiate, ciaspolate e sciate in un paesaggio sempre mutevole, ma soprattutto silente; Hône e Bard sono dominati dal Forte, fonte di attrazione turistica e culturale per l’imponente struttura architettonica e per le importanti esposizioni che vi vengono organizzate; Pont-Boset con i suoi ponti e il Santuario di Retempio che sorge al centro della bellissima valle; infi ne Champorcher, importante stazione sciistica, offre l’incanto delle valli dell’Alleigne e di Dondena con il Lago Miserin.
È un territorio fortemente caratterizzato dalle diverse peculiarità, ricco di offerte per un turismo familiare alla ricerca della tranquillità e del contatto con la natura dove è possibile esercitare moltissimi sport (sci, canoying, alpinismo, roccia, pallacanestro, calcio, nuoto, escursionismo, ecc.), e nello stesso tempo avvicinarsi ad innumerevoli testimonianze di una storia lunghissima. Si trovano, infatti, testimonianze primitive (incisioni rupestri), romane (ponti, strade, arco), medievali (castelli, torri, borghi) e dell’ottocento (Forte), ma anche testimonianze di archeologia industriale legate, seppur alle limitate dimensioni, alla Rivoluzione industriale.
Questo è un territorio ancora fortemente sfruttato per la produzione diretta di alimenti tipici dell’agricoltura valdostana: vini, formaggi, pane e biscotti, salumi, miele, olio, mele e castagne. Un mondo ancora in gran parte da scoprire e valorizzare.

Quali sono stati invece in questi anni i problemi di carattere ambientale che si sono presentati (gestione dei rifi uti, impatto del turismo sull’uso del territorio, tutela delle acque, depurazione, ecc.)?
I principali problemi di carattere ambientale che si sono presentati derivano in gran parte dall’antropizzazione delle aree urbanizzate e dall’industrializzazione presente sul fondo valle. Il progressivo abbandono della media montagna legata all’attrazione della zona industrializzata fi n dal primo novecento ha favorito l’insediamento della popolazione nella parte pianeggiante della Comunità. Tutto questo ha determinato un forte insediamento urbano, sconfi nato anche nelle zone di esondazione dei corsi d’acqua presenti sul territorio e ha provocato, in occasione dell’alluvione del 2000, ingentissimi danni alla popolazione e al patrimonio.
L’industrializzazione metallurgica e meccanica in occasione della prima fase industriale italiana ha determinato modifi che del territorio e fenomeni di inquinamento del sottosuolo che si protraggono ancora oggi. Queste situazioni sono state tutte ampiamente individuate e circoscritte, e sono oggetto di continua attenzione e monitoraggio. Oggi, per fortuna, gli insediamenti industriali presenti sono a scarso grado di inquinamento. L’impatto del turismo sull’uso del territorio è positivo, perché il livello delle presenze è ancora ampiamente assorbibile in quanto il turismo ha favorito il recupero di molte case rurali che vengono adibite a case per le vacanze.
La gestione dei rifi uti è affi data interamente alla Comunità montana, e si svolge su due modalità: la raccolta porta a porta nelle aree più urbanizzate del fondo valle, mentre nei comuni delle valli laterali è ancora organizzata per area con i cassonetti di raccolta comune. La percentuale di differenziata in questo modo ha raggiunto quote pari al 49% annuo. Non è ancora il risultato ottimale che si vorrebbe raggiungere, ma si sa che la vera scommessa sui rifi uti consiste nella loro riduzione. La comunità investe comunque continuamente nella promozione di comportamenti positivi da parte dei cittadini.
La gestione dei servizi legati alla distribuzione dell’acqua potabile e alla depurazione delle acque refl ue, nonché la tutela delle acque, è oggi affi - data al Sub-Ato che raccoglie tutto il territorio della comunità Mont Rose e di quella Walser, con la direzione presso la nostra comunità. In questi ultimi due anni si è provveduto ad accentrare la gestione, avviando così una progressiva razionalizzazione dei servizi in funzione di una riduzione globale dei costi. Una gestione globale del territorio non potrà che portare in futuro ad una maggiore effi cienza, essendo le dimensioni del servizio l’elemento di criticità per il raggiungimento di economie di scala. Sussistono ancora criticità sul trattamento delle acque refl ue, che si stanno superando con l’entrata in funzione di alcune fosse di depurazione per aree oggi ancora scoperte, mentre si prevede di attivare la costruzione dell’impianto di depurazione per la parte bassa del territorio della comunità in tempi brevissimi.
Per quanto riguarda la tutela delle acque sono monitorate continuamente sia le reti che le sorgenti, e l’acqua fornita dal servizio risulta in grandissima parte proveniente da sorgente per cui è di elevata qualità.

Il territorio di montagna in cui viviamo richiede una pianifi cazione territoriale che prevede un’attenta gestione dei rischi naturali (frane, inondazioni). Quali sono stati i principali interventi nel territorio in questa direzione (ad esempio consolidamento di versanti, di sponde fl uviali, ecc.)?
Il territorio della Comunità montana Mont Rose ha subito profonde ferite nel corso dell’alluvione del 2000. A seguito di tale evento si sono sviluppati importantissimi interventi di regimazione dei corsi d’acqua (Dora Baltea, torrenti affl uenti e anche piccoli affl uenti di questi ultimi) e di consolidamento di versanti esposti a frane, e sono stati anche delocalizzati alcuni insediamenti urbani. Attualmente l’attenzione verso questi problemi è particolarmente alta in relazione anche al verifi carsi sempre più frequentemente di improvvise precipitazioni di grande entità. È necessario prestare estrema attenzione al territorio con una pianifi cazione territoriale attenta e prospettica, che sappia superare gli interessi particolari privilegiando la sicurezza di tutti. La popolazione, però, è chiamata a collaborare: solo il contributo di tutti può aiutare a gestire opportunamente i rischi naturali, perché l’abbandono dei boschi, dei vigneti e delle coltivazioni dei terreni agricoli di montagna rappresenta un sicuro pericolo per gli insediamenti urbani e per le infrastrutture. Il nostro territorio è fortemente esposto a questi rischi per l’impervietà dei versanti che rendono il lavoro particolarmente pesante e non automatizzabile, per il costo della manutenzione e l’improduttività del terreno, ma non intrattenere questo territorio può voler dire dover far fronte domani a problemi ben maggiori. Quindi tutti, pubblico e privato, dobbiamo trovare i mezzi e i modi per non abbandonare il territorio e non dobbiamo valutare gli interventi solo in relazione al ritorno economico immediato della coltivazione, perché un muro a secco mantenuto oggi può salvare un versante da una frana domani. Quindi è necessario intervenire con la prevenzione, magari costosa, ma sempre meno costosa degli interventi conseguenti ai dissesti che si possono produrre, ed è questa la politica che gli enti competenti in materia stanno seguendo.

Il territorio della Comunità montana Mont Rose comprende porzioni di territorio di alta quota e di elevata naturalità e altre di fondovalle, anche densamente popolate e urbanizzate: quali problematiche diverse entrano in gioco?
Tutto il territorio della nostra regione è caratterizzato dalla differenziazione altimetrica: anche nella nostra Comunità sono presenti zone ad alta concentrazione di popolazione e servizi, una zona di media montagna affl itta dallo spopolamento e dalla conseguente riduzione dei servizi alla popolazione, ed infi ne una zona più turistica caratterizzata da periodi ad altissima affl uenza contro periodi a bassa affl uenza. Questa situazione determina una notevole diffi coltà a garantire quella omogeneità di livello dei servizi che dovrebbe essere garantita a tutti i cittadini e che, nel contempo, assicuri anche l’effi cienza dei costi. Oggi, la crisi economica, ci obbliga ad analizzare in profondità l’organizzazione dei servizi richiesti dai cittadini e a defi nire standard di omogeneità nell’accesso ai servizi. Tuttavia è soprattutto necessario mantenere e sviluppare quell’attaccamento al proprio territorio di origine attraverso una politica che potenzi e conservi le caratteristiche della nostra “valdostanità”, riducendo i costi che gravano sul cittadino e potenziando il valore della solidarietà che deve caratterizzare ogni società democratica.

Cosa vede nel futuro della Comunità montana in termini di sviluppo (sostenibilità ambientale, potenziamento di agricoltura/ turismo/attività produttive) e di gestione del territorio?
Sicuramente è prioritario che le diverse comunità comunali riconoscano in modo più evidente la necessità di una politica comune che pianifi chi e progetti con un’ottica sovra comunale. Dobbiamo cioè superare le logiche campanilistiche che negli anni hanno portato a decisioni spesso poco coerenti ed effi caci tra territori vicini, e che oggi incidono in modo pesante sul totale delle risorse fi nanziarie a disposizione. Abbiamo bisogno di riorganizzare i servizi e gli investimenti pubblici partendo dallo studio della dimensione ideale degli stessi rispetto al contesto globale della comunità. Dobbiamo poi agire insieme per spendere meno e meglio, liberando risorse da impiegare in politiche di sviluppo delle produzioni locali e del turismo e nella valorizzazione del nostro territorio come bene comune. La nostra comunità ha al centro un polo turistico di notevole spessore, quale il Forte di Bard, è pertanto indispensabile lavorare insieme affi nché tutto il territorio ne tragga benefici.

A lato, i dati essenziali della ComunitàCosa vuol dire per lei essere Presidente della Comunità montana?
La Comunità montana è sempre più un ente di servizi titolare di funzioni delegate obbligatoriamente e di altre, che le singole amministrazioni comunali delegano volontariamente, quindi esserne presidente signifi ca soprattutto operare per raccordare le diverse sensibilità, tra paesi “grandi” e “piccoli”, in modo da valorizzare la gestione associata dei servizi, senza peraltro dimenticare che ogni comunità ha le sue peculiarità e le sue differenze, da evidenziare però in una logica di condivisione complessiva. In particolare, in questo momento, penso che a tutti gli amministratori locali, nessuno escluso, spetti il compito di valutare in modo estremamente attento tutti i costi per gestire gli stessi servizi, magari anche ad un livello qualitativo più elevato, ma a costi minori. Quindi gestire con maggiore effi cacia ed attenzione, per ridurre il peso fi nanziario della pubblica amministrazione sui cittadini, è l’obiettivo che ci dobbiamo porre, ricordando sempre di applicare la logica del buon padre di famiglia e del servizio al cittadino da buoni amministratori.
A questo proposito, l’ultimo pensiero che desidero esprimere è che essere presidente signifi ca soprattutto operare con il Consiglio dei Sindaci defi nendo insieme gli indirizzi politici dell’attività della Comunità montana che l’apparato amministrativo deve poi trasporre in azione amministrativa. Solo operando in modo concretamente coordinato e corale, nelle rispettive responsabilità, si può garantire un livello ottimale di azione. Quindi ritengo opportuno in questa occasione ricordare la splendida collaborazione del Consiglio dei Sindaci e della struttura organizzativa della Comunità montana Mont Rose.
   
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