Evançon
Il progetto mira a creare una filiera corta che stabilisca un rapporto diretto tra produttore e consumatore, sia esso privato o azienda, accorciando così il percorso dei prodotti dal luogo di produzione a quello di consumo.
AYAS A KM 0
di STEFANO LUNARDI
Dottore forestale (Atelier Projet Studio Associato), libero professionista, ideatore e coordinatore di “Ayas a km zero”

Premessa


Periasc, visite in azienda. Il rientro delle vacche in stalla prima di assistere alla mungituraL’iniziativa “Ayas a km 0”, promossa dal Comune di Ayas per contrastare l’espandersi delle zone incolte e valorizzare il paesaggio rurale, è stata lanciata come un progetto sperimentale nel 2008. Il progetto mira a creare una filiera corta che stabilisca un rapporto diretto tra produttore e consumatore, sia esso privato o azienda, accorciando così il percorso dei prodotti dal luogo di produzione a quello di consumo. In questo delicatissimo momento economico questa strategia si sta rivelando importante per le aziende agricole già presenti sul territorio come per le nuove aziende, che potranno insediarsi in un contesto di rete tra gli operatori già pronto ad assorbire la loro produzione.
 

I primi passi del progetto
 

L’analisi del territorio

La creazione di una filiera corta non può prescindere dalla conoscenza approfondita del territorio. L’analisi del contesto agricolo, richiesta dall’adeguamento del Piano Regolatore Comunale al Piano Territoriale Paesistico regionale, ha rappresentato un primo importante momento di confronto, in seno all’Amministrazione Comunale di Ayas, sul tema dell’abbandono delle buone terre coltivabili. Sono estese le superfici comunali che, per ragioni diverse, dalla difficoltà di utilizzo degli appezzamenti marginali meno “comodi” dal punto di vista gestionale, alla parcellizzazione spinta, sono allo stato attuale incolte. Le ripercussioni di tale stato d’abbandono sulla comunità sono molteplici: aumento del rischio incendi, deterioramento del paesaggio e perdita di risorsa agricola. Vista la necessità di approfondire la conoscenza del territorio e creare una base scientifica per affrontare il problema degli incolti, nel 2008 il Comune di Ayas ha stipulato con la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Torino una convenzione per lo svolgimento di attività di formazione per i laureandi della facoltà. Le attività hanno avuto la durata di tre anni e sono state dirette dal Prof. Andrea Cavallero, ordinario di Alpicoltura 1 nel corso triennale in “Scienze forestali e ambientali”. Il corso ha visto succedersi sul territorio circa trenta studenti per nove giornate di attività per anno, distribuite nei mesi di giugno e luglio. Il lavoro degli studenti consisteva nell’analisi delle superfici prato-pascolive e delle aziende zootecniche locali, dalla gestione delle superfici alle produzioni casearie. In base alle informazioni acquisite ed elaborate, sono state presentate proposte per la gestione del comprensorio e per la valorizzazione delle produzioni casearie. Grazie al lavoro svolto, l’amministrazione comunale ha acquisito elementi fondamentali per orientare future scelte di pianificazione e sviluppo rurale del territorio. Inoltre, seguendo alcune delle indicazioni che il Prof. Cavallero ha esposto nel corso di una serata finale di presentazione dei risultati, alcune aziende zootecniche locali potranno pensare alla possibilità di valorizzare la produzione in alpeggio, con l’ambizione di produrre in futuro i primi prodotti caseari qualificati e certificati da erba, espressione di una ritrovata consapevolezza delle qualità del prodotto di montagna.
 

La partecipazione

Per creare una filiera corta, la grande sfida è quella mettere in rete il maggior numero di agricoltori, commercianti e operatori del settore turistico. Negli ultimi anni sono stati organizzati incontri tra le diverse categorie, durante i quali sono emersi interessanti suggerimenti e osservazioni. Sono state così poste le basi per lo sviluppo della filiera, condividendo dubbi e proponendo azioni concrete per far conoscere ai consumatori e ai visitatori della valle l’origine e la qualità dei prodotti che potevano trovare in Ayas.
 

Iniziative del recente passato


Negli ultimi anni durante l’estate sono stati sempre proposti appuntamenti a tema, offrendo ai turisti l’occasione di visitare le aziende agricole (dagli alpeggi ai campi di erbe officinali) e passeggiare osservando le fioriture dei prati a margine degli splendidi villaggi rurali. Non solo, anche nel corso dell’inverno una serie di aperitivi e cene dedicati alla filiera corta hanno incuriosito i molti sciatori, invitandoli a conoscere Ayas senza il manto nevoso, ma con i colori vivacissimi dell’estate.
 

Estate 2011


“Ayas a km zero” prosegue nella sua missione nell’estate 2011 con molte delle attività che già si sono affermate negli anni scorsi. A completare il programma della prossima stagione estiva però, alcune novità molto interessanti, sia dal punto di vista dell’offerta turistica che per il loro valore sociale e educativo.
La prima prevede ateliers tematici per adulti e piccini per imparare a fare il pane (Mani in pasta), per comprendere il processo della produzione di formaggi (Freschi si nasce), per scoprire le erbe aromatiche e utilizzarle per la preparazione di alcuni prodotti tipici (Infusi di natura). Gli ateliers, a partecipazione gratuita e su prenotazione, si sono svolti nei mesi di luglio e agosto ogni mercoledì mattina dalle 9.30 alle 12.30 nella piazzetta dell’AIAT a Champoluc, mentre nel pomeriggio, sia di mercoledì sia di venerdì, dalle ore 14, è stato possibile partecipare alle escursioni guidate (grande successo nell’estate 2010) con visite presso alcuni alpeggi e aziende agricole di Ayas, per assistere alla mungitura o osservare da vicino i campi delle erbe officinali, degli ortaggi e dei piccoli frutti.
La seconda novità riguarda le modalità di promozione del progetto, che ha deciso di puntare sui social media. “Ayas a km zero” ha lanciato una pagina su Facebook (www.facebook. com/ayasakmzero) e una su Twitter (www.twitter.com/ayasakmzero), attraverso cui rimanere sempre aggiornati su iniziative ed eventi in programma. La scelta è in linea con lo spirito del progetto, dove il concetto di rete e condivisione fa rima con la valorizzazione della tradizione e il sostegno al territorio.

   
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