Aosta
Aosta tra “guerra e pace”: la caserma Testafochi, da caserma degli Alpini a Polo Universitario.
IL POLO UNIVERSITARIO
di BRUNO MILANESIO
Presidente e amministratore unico della Nuova Università della Valle d'Aosta

Genesi del progetto e presupposti amministrativi


La genesi del progetto di riconversione delle strutture militari della caserma “TESTAFOCHI” per la creazione del POLO UNIVERSITARIO REGIONALE prende avvio e si radica con i seguenti atti politico-amministrativi fondati sul riconoscimento dei “bisogni connessi con lo sviluppo dell’Università della Valle d’Aosta e per il riassetto urbanistico della città di Aosta”:
1) In relazione alle disposizioni dell’art. 6, comma 3, della l.r. 12/1996, il bisogno in questione è stato fatto oggetto di Intesa, siglata in data 22 maggio 2007, tra il Ministero della Difesa ed il Presidente della Regione Valle d’Aosta in forza dell’art. 2 del D.lgs. 21 settembre 2000, n.282 recante “Norme di Attuazione dello statuto speciale della Regione Valle d’Aosta in materia di potestà legislativa regionale inerente il finanziamento dell’università e l’edilizia universitaria”. L’Intesa di cui sopra prevedeva che fosse sottoscritto dalle Amministrazioni in questione un “Accordo di Programma” attuativo dell’Intesa stessa e finalizzato all’adeguamento ed alla ristrutturazione di immobili del Min. della Difesa nei comuni di Aosta e Pollein ed al rilascio, in favore della Regione Aut. Valle d’Aosta, della Caserma Testafochi di cui trattasi.
L’accordo è stato sottoscritto in data 30 luglio 2008.
2) Con riferimento alle disposizioni dell’art. 6, comma 4, della l.r. 12/1996, è stato commissionato e realizzato uno Studio di Fattibilità finalizzato all’individuazione dei lavori strumentali al soddisfacimento delle esigenze.
3) Il Comune di Aosta, in attuazione di quanto previsto dal PRGC, con deliberazione del Consiglio comunale n. 44, in data 13 maggio 2010 ha approvato lo strumento urbanistico di dettaglio (PUD) che tra l’altro disciplina l’attuazione degli interventi nei sedimi interessati dall’iniziativa di cui all’oggetto: tale documento costituisce pertanto integrazione rispetto alle previsioni dello studio di fattibilità citato.
 

Gli attori in campo ed il ruolo di NUV


Dagli atti amministrativi che stanno alla base delle decisioni politiche sopra ricordate si evince che gli attori in campo sono sostanzialmente tre: la Regione Autonoma della Valle d’Aosta, il Comune di Aosta e l’Università della Valle d’Aosta.
Qual è – infine – il ruolo della Nuova Università Valdostana srl che ha ottenuto il mandato di dare attuazione all’Accordo di Programma per la realizzazione delle opere necessarie alla costruzione del Polo Universitario Valdostano?
È opportuno precisare che NUV srl non è stata concepita per essere un attore del processo decisionale ma strumento di attuazione e di gestione del processo decisionale stesso che, peraltro, rimane in capo ai soggetti istituzionali a ciò deputati. Si tratta pertanto di una società pubblica, a socio unico (Finaosta Spa) su mandato e finanziamenti regionali e si configura come una classica società di scopo, figura terza rispetto agli attori detentori di risorse e che sia in grado di svolgere una funzione catalizzatrice del processo instaurato. Costituita e strutturata la società di “scopo”, NUV rileva il testimone del lavoro svolto in precedenza dai servizi regionali competenti ed in data 28 settembre 2010 conferisce al “team” aggiudicatario della progettazione il Documento preliminare all’avvio della progettazione che si fa carico di individuare – in stretta relazione con gli attori del processo decisionale – quella “sintesi superiore” delle diverse manifestazioni di volontà emerse in itinere.
Nella loro successione temporale gli “input” ineludibili emersi sono pertanto:

• 13 maggio 2010 – Il Consiglio Comunale di Aosta approva il PUD che disciplina caratteristiche e modalità della fattibilità urbanistica ed edilizia del Polo Universitario.
Conseguentemente la progettazione dovrà tenere conto e contemperare, in linea generale, le previsioni fornite nello studio di fattibilità della Regione e farsi altresì carico delle prescrizioni contenute nel Piano Urbanistico di Dettaglio (quest’ultimo approvato successivamente al progetto di fattibilità e in parte confliggente).

• 14 maggio 2010 – La Giunta Regionale pone a NUV l’obiettivo, interfacciandosi con COA Energy, di puntare ad un complesso edilizio che tenda a “zero-energy building”.

• 25 agosto 2010 – L’Università della Valle d’Aosta, utilizzatore finale del Polo Universitario, consegna a NUV un documento aggiornato e circostanziato, calibrato sulle sue esigenze e sui suoi programmi di sviluppo in conformità con le decisioni assunte e maturate nelle sedi competenti. Tre sono i macroelementi che caratterizzano la proposta dell’ Ateneo valdostano:
1) La soglia ipotizzata come ottimale e conseguibile di 2.000 studenti (microuniversità);
2) La natura di “campus urbano”, con quel che ne consegue in termini di dotazioni infrastrutturali (studentato in grado di ospitare anche una quota di “visiting professor”, aree verdi ed attrezzature sportivo ricreative, ecc.);
3) L’opportunità (dettata da esigenze gestionali e quindi economico-funzionali) di dislocare le differenti attività in edifici appositamente dedicati.

È fuor di dubbio che, anche per effetto delle considerazioni sopra svolte, questo intervento è lievitato ed ha assunto le caratteristiche di un’estesa trasformazione urbana della città di Aosta che si carica di significati politico- amministrativi ed emblematici che non erano previsti nel progetto di fattibilità del Polo Universitario a suo tempo ipotizzato.
 

Il sito


L’area del nostro intervento è ricompresa in un’importante e nevralgica fascia di territorio urbano della città di Aosta, cerniera tra il centro storico delimitato dalle mura romane e la zona di espansione della città (quartiere Cogne) ad Ovest; presenta la forma di un rettangolo allungato che misura una superficie di circa 25.000mq ed è completamente delimitata, trattandosi di area militare non ancora dismessa, da un’alta recinzione che ne impedisce la vista. Il complesso edilizio, denominato” Caserma Testafochi”, è delimitato a Nord della via Monte Pasubio, ad Est dalla via Monte Solarolo, a Sud dalla Piazza della Repubblica e ad Ovest da via Monte Vodice.Quattro sono gli edifici di una certa significatività che lo caratterizzano e che fanno “quadrato” nel delimitare la Piazza d’Armi: la Caserma Beltricco realizzata nel 1886-87 ( che ne costituisci il nucleo originario) a Nord, la Caserma Giordana, che la fronteggia a Sud affacciandosi su piazza della Repubblica; la Caserma Zerboglio ad Est e la caserma Urli ad Ovest .Giordana, Urli e Zerboglio sono coeve (ultimate ed inaugurate nell’ anno 1935).
 

Il progetto

 

Nella trasformazione di questa area sono in gioco componenti di progetto che possono essere determinanti per la riuscita di una buona integrazione fra università e città, tali da imprimere un salto di qualità alla configurazione di due parti di Aosta finora divise dalla “barriera” dei muri perimetrali dell’aerea militare e di consentire finalmente la riqualificazione di quelle aree che, trovandosi finora ai margini esterni di tale barriera,risultano caratterizzati di relativo degrado e scarsa vivibilità.
Il campus è concepito come insediamento aperto, un luogo di conoscenza e di formazione della cultura in “presa” diretta con la città. In questa logica il progetto apre alla città l’area dell’ex caserma Testafochi rendendola permeabile alla mobilità pedonale inserendo, in diretto collegamento con la ex Piazza d’Armi, funzioni e servizi (aula magna, caffetteria, negozi) che siano a disposizione di studenti e cittadini. Il ruolo della nuova architettura sarà quello di organizzare e caratterizzare gli spazi dotando la città di un luogo di grande qualità urbana, nel rispetto della memoria collettiva e di quelle preesistenze più significative che dovranno non solo essere conservate ma anche valorizzate (palazzine Giordana e Beltricco).
A livello “macro” la proposta privilegia l’organizzazione per funzioni. Ogni edificio è pertanto dotato di propria autonomia funzionale, con specifica destinazione d’uso, pensato per non generare sovrapposizione tra funzioni poco compatibili e, allo stesso tempo, garantire la flessibilità degli edifici per eventuali ampliamenti futuri.
L’elemento dirimente per la definizione del progetto è stata la scelta della demolizione e ricostruzione delle palazzine Urli e Zerboglio: entrambe presentavano una configurazione strutturale poco compatibile con il funzionamento ottimale dell’area didattica, in particolare per la varietà di tipologie richieste e nell’ottica di garantire spazi distributivi di qualità. D’altra parte la necessità di realizzare circa 600 posti auto interrati (in gran parte sostitutivi dei posti auto soppressi per la riqualificazione e pedonalizzazione della piazza della Repubblica e la pedonalizzazione di via monte Solarolo) distribuiti su due livelli – contro tre ipotizzati inizialmente – comportava la necessità di interessare anche il sottosuolo di detti edifici.
Nel comparto a Nord della palazzina Beltricco, in allineamento con la Tour Neuve (emergenza monumentale d’angolo della cinta muraria romana) in parallelo con via Monte Pasubio è stato ubicato il nuovo edificio dello Studentato e dei servizi connessi, che si affaccia - a Sud- su un’ampia zona verde attrezzata e funzionale alla residenzialità studentesca e dei “visiting professor” del Campus.
L’intero complesso è stato dimensionato e strutturato in stretta relazione con le esigenze manifestate dall’Università della valle d’Aosta (obiettivo dichiarato come ottimale:2000 studenti) che istituita 11 anni or sono, ha visto crescere sensibilmente le adesioni ai suoi corsi ed indirizzi di laurea e si pone l’obiettivo di implementare la propria offerta formativa caratterizzandosi sempre più come micro-università di ultima generazione capace di relazionarsi efficacemente con quanto di più avanzato offre il panorama nazionale ed internazionale.
Il “team” di progettazione è coordinato dall’arch. Mario Cucinella di Bologna, figura di spicco dell’Architettura contemporanea, la cui cifra stilistica è improntata alla leggerezza ed alla trasparenza di forme e materiali unite ad una rigorosa ricerca dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale.
 

Approvazione del Progetto Preliminare


28 gennaio 2011 – La giunta regionale con provvedimento n°187 ad unanimità di voti favorevoli, delibera: di approvare, il progetto preliminare per gli interventi di ristrutturazione della caserma “Testafochi” per la creazione del Polo Universitario nell’ambito della riconversione di strutture militari, in comune di Aosta, di conferire incarico alla società N.U.V. s.r.l. affinchè la stessa intraprenda le opportune iniziative dirette al miglioramento delle prestazioni energetiche ed al contenimento dei costi di costruzione, di manutenzione e gestione dell’opera.
Il Progetto per la nuova sede dell’Università Valdostana è stato presentato in data primo Marzo, U.S. a Eco - Build, la più importante rassegna del mondo anglosassone sull’ecosostenibilità dell’industria delle costruzioni, che si è tenuta a Londra, dall’architetto Mario Cucinella, “guest star” dell’esposizione. Il modello del progetto, corredato di elaborazioni grafiche, sarà presentato nel padiglione della Valle d’Aosta in Roma nell’occasione delle celebrazioni del cento cinquantenario dell’Unità Nazionale.
L’inizio dei lavori è previsto per il febbraio del 2013.

   
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