Mont Emilius
ALignan, a circa mille seicento metri di quota, si trovano l’Osservatorio Astronomico regionale e il Planetario più alto d’Europa.
L’OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI LIGNAN
di LILIANA LAVAL E ANDREA BERNAGOZZI
Assistente del Direttore della Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS; ricercatore scientifico con Borsa di ricerca FSE, Responsabile della Divulgazione e della Didattica della Fondazione
La Fondazione
Suggestiva immagine notturna dell’Osservatorio.L’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (indicato nel seguito anche con la sigla OAVdA) e il Planetario di Lignan sorgono in un comprensorio di piccole frazioni chiamato Saint- Barthélemy, nel Comune di Nus, a oltre 1600 metri di altitudine e a circa 16 km a nord dal borgo di Nus. Entrambi sono gestiti dalla Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS, finanziata da contributi della Regione Autonoma Valle d’Aosta, del Comune di Nus e della Comunità Montana Mont Emilius, Soci fondatori della Fondazione, oltre che dai proventi delle attività proprie.
Queste sono principalmente tre: ricerca scientifica, incluso il sostegno a tesi di laurea e dottorati di ricerca; didattica, cioè il supporto all’insegnamento delle scienze astronomiche per le scuole; divulgazione di astronomia e astrofisica per il grande pubblico.

Le strutture
L’edificio dell’OAVdA, che sorge a 1675 m di quota, ricorda l’astronave di un film di Steven Spielberg. È formato da quattro corpi principali. Al centro del complesso si trova una struttura a cilindro sulla quale sorge una cupola di vetroresina da 7 m di diametro, che ospita il Telescopio Principale, un riflettore da 810 mm di apertura, dedicato esclusivamente alla ricerca scientifica. Verso nord si trova l’edificio dove hanno sede la biblioteca, gli uffici per il personale ed i servizi ausiliari. A sud sono ubicate due terrazze dotate di coperture mobili a motore elettrico. Ogni terrazza è lunga circa 20 m e copre un’area di circa 90 m2. La terrazza a ovest è la Terrazza Didattica, utilizzata per le osservazioni con scolaresche e pubblico. Vi si trovano sette telescopi Cassegrain da 250 mm di diametro per uso visuale. La terrazza a est è la Terrazza Scientifica, riservata al progetto di ricerca sui pianeti extrasolari. Dopo i lavori di manutenzione straordinaria e ammodernamento che hanno coinvolto l’Osservatorio durante l’autunno del 2010, vi saranno installati tre riflettori Ritchey-Chrétien da 400 mm, più altra strumentazione ausiliaria. Tra le due terrazze si trova il Laboratorio Eliofisico, dove è possibile compiere osservazioni di gruppo del Sole in piena sicurezza per la vista, tramite un telescopio dotato di uno specchio da 250 mm. Il Planetario di Lignan, situato a circa 1630 m, è il planetario più alto d’Europa. È stato inaugurato dalle Autorità regionali durante la manifestazione “Archeologia sotto le stelle”, organizzata per celebrare anche in Valle d’Aosta l’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009, proclamato dalle Nazioni Unite. Il Planetario è poi entrato in funzione l’11 luglio dello stesso anno. La sua cupola, dal diametro interno di 10 m, può ospitare 67 persone. Grazie all’apparecchiatura di simulazione e proiezione, costituita da un sistema digitale InSpace con cinque proiettori laterali e uno per lo zenit, rappresenta un ulteriore strumento per la didattica e divulgazione, integrato con le attività già proposte in Osservatorio per scuole e pubblico, tutte basate sull’attività di ricerca originale svolta a Saint-Barthélemy.

La storia
Vista diurna del complessoQualcuno potrebbe chiedersi perché sia stata scelto proprio il comprensorio di Saint-Barthélemy per costruirvi un osservatorio e un planetario. La genesi del progetto parte da lontano. Nel 1957 fu istituita nella valle di Saint-Barthélemy, sotto gli auspici dell’Ufficio Centrale di Meteorologia e di Ecologia Agraria di Roma, una stazione termo-pluviometrica poi assunta a funzioni di osservatorio meteorologico. Ne era responsabile l’albergatore Clément Fillietroz, che ogni mese inviava a Roma i dati rilevati con frequenza giornaliera. Le stesse misure furono sottoposte anche alla Commissione per l’Osserva - torio Astronomico Nazionale, che doveva decidere dove realizzare un centro di ricerca che fosse di riferimento per l’astronomia italiana. Sulla base di questi dati, il prof. Mario Fracastoro, dell’Osservatorio di Pino Torinese (oggi INAF-Osservatorio Astronomico di Torino), nel 1969 indicò Saint-Barthélemy come sito particolarmente favorevole per la realizzazione di un osservatorio astronomico, soprattutto per il numero di giornate serene, in media circa 200 l’anno. Successivamente il progetto dell’Os - servatorio Astronomico Nazionale prese altre strade (sarebbe stato realizzato molti anni dopo su un monte dell’isola di La Palma, nell’arci - pelago della Canarie), ma ormai l’idea di costruire un osservatorio astronomico nella valle aveva trovato terreno fertile nella comunità locale. Nacque così nel 1989 il Comitato Promotore per la realizzazione dell’Osservatorio, composto da un rappresentante del Consiglio Comunale di Nus e da persone del luogo appassionate di astronomia. Presi i necessari contatti con la Presidenza della Regione ed il Consiglio Regionale, nel 1994 fu avviata la fase di progettazione dell’Osservatorio, seguita dalla sua effettiva costruzione, completata nel 2002. La gestione della struttura fu affidata alla Fondazione Clément Filliétroz-ONLUS, battezzata in memoria dell’albergatore mancato nel 1981 e nata per iniziativa congiunta dei tre soggetti pubblici che ne divennero i Soci Fondatori: la Regione, il Comune di Nus e la Comunità Montana Mont Emilius. La Fondazione fu istituita con la L. R. n. 24 del 14 novembre 2002 e costituita ufficialmente il 24 maggio 2003, data di inaugurazione dell’Os - servatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta. Dopo due anni di attività concentrate esclusivamente sulla divulgazione per il pubblico e sulla didattica per le scuole, a partire dal 2006 l’Os - servatorio si è strutturato in un centro di ricerca scientifica, grazie alla progressiva acquisizione nello staff di astrofisici in grado di svolgere con continuità una simile attività.

Il centro di ricerca
In pochi anni sono state prodotte oltre una trentina di pubblicazioni scientifiche: lavori comparsi sulle riviste professionali più prestigiose a livello internazionale, poster e presentazioni ai congressi in Italia e all’estero. Tra i risultati ottenuti si ricorda la scoperta di un asteroide di fascia principale, provvisoriamente chiamato 2007 RT6 in attesa che gli sia assegnato il nome ufficiale “Vallée d’Aoste”. Oggi l’Osservatorio collabora con altri centri di ricerca di varie parti del mondo su diversi progetti: dall’indagine dei corpi celesti vicini alla Terra (“Progetto Corona solare”, “Progetto Asteroidi”), all’indagine su particolari galassie distanti miliardi di anni-luce (“Progetto Nuclei galattici attivi”), alla ricerca di pianeti in orbita attorno ad altre stelle della Via Lattea (“Progetto Pianeti extrasolari”). Quest’ultimo progetto rappresenta oggi il maggiore impegno per l’OAVdA. Insieme ai ricercatori dell’INAF-Osservatorio di Torino è stato avviato un programma complesso che, attraverso varie fasi, aspira a individuare pianeti di dimensioni e composizione simili a quella della nostra Terra in orbita attorno a stelle dalle caratteristiche particolari, dette nane rosse. Questo tipo di ricerca costituisce l’avanguardia dell’astronomia contemporanea: basti pensare che attualmente solo la prestigiosa Harvard University, negli Stati Uniti, ha avviato un analogo progetto di ricerca.

La didattica e la divulgazione
La Terrazza didattica.Parallelamente all’attività di ricerca, gli astrofisici dedicano parte del loro tempo alle attività di didattica e divulgazione. Questo fattore si è rivelato decisivo per il successo delle iniziative, in particolare quelle per le scolaresche, perché ha messo sotto l’occhio di tutti in maniera concreta il legame inscindibile che esiste tra ricerca scientifica e didattica. L’attenzione al mondo della scuola è dimostrata dalla collaborazione con la Sovraintendenza agli Studi, avviata dal 2006, e il recente distaccamento di una docente presso la Fondazione per rispondere sempre meglio alle esigenze di studenti e insegnanti. L’apertura del Planetario ha permesso di incrementare ulteriormente l’offerta a scuole e pubblico della Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS. La stretta collaborazione tra il conduttore del Planetario e i ricercatori dell’Osservatorio permette di realizzare proiezioni dalla spettacolare resa visiva e dai contenuti scientifici validi. È infatti uno dei pochi planetari in Europa a proporre produzioni digitali realizzate dallo staff che gestisce la struttura e non acquistate all’esterno. La qualità della proposta per pubblico e scuole di Osservatorio e Planetario ha ottenuto l’importante riconoscimento ufficiale dell’European Space Agency (ESA). Le visite a Osservatorio e Planetario sono possibili previa prenotazione telefonica al numero 0165-770050, chiamando in orario d’ufficio dal lunedì al venerdì. Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito www.oavda.it. Scrivendo all’account di posta elettronica info@oavda.it si può richiedere l’iscrizione all’indiriz - zario della Fondazione, per ricevere per tempo notizie delle attività di Osservatorio e Planetario.
   
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