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Le Immagini Affamate
Donne e cibo nell'arte. Dalla natura morta ai disordini alimentari

Museo Archeologico Regionale - Aosta
2 Dicembre 2005 - 7 Maggio 2006
MOSTRA CHIUSA

 
L'Assessore all'Istruzione e Cultura Teresa Charles ha inaugurato giovedì 1° dicembre 2005, al Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra Le immagini affamate. Donne e cibo nell'arte. Dalla natura morta ai disordini alimentari, a cura di Martina Corgnati, critico e storico dell'arte.
Da una trentina d'anni a questa parte, l'emergere di una linea "femminile" nella cultura artistica contemporanea ha determinato un nuovo interesse su alcune tematiche piuttosto trascurate. Tra queste, il cibo occupa un posto di rilievo: essenziale per la vita, da sempre associato alla cultura femminile soprattutto dal punto di vista dei rituali di preparazione, nella società odierna ha acquisito un valore cruciale a causa della sempre più grave emergenza legata ai disordini alimentari, anch'essi collegati perlopiù alle donne.
Questa rassegna si propone di affrontare, per la prima volta in Italia, la complessa relazione tra donne e cibo. Nell'universo artistico femminile l'interesse su questa tematica è intenso e comprende una nutrita produzione espressa nelle forme più varie, dalla pittura alla scultura, dalla performance al video, dalla fotografia all'installazione.
Il percorso espositivo si compone di un'ampia sezione antica, con nature morte dipinte da donne artiste fra il XVI e il XVIII secolo (Orsola Maddalena Caccia, Fede Galizia, Giovanna Garzoni), e opere "di genere" (eseguite, queste ultime, da artisti uomini) che includono rappresentazioni di donne impegnate nella preparazione o nella vendita del cibo o, più raramente, a tavola o nell'atto di mangiare. Fra gli autori presenti, Bernardo Strozzi, Vincenzo Campi, Astolfo Petrazzi. Si prosegue con una sezione dedicata alle artiste delle avanguardie storiche e del ventennio, da Meret Oppenheim, autrice di numerosi feticci erotico-alimentari, alle italiane, come Edita Walterowna Broglio, Pasquarosa, Lalla Romano. L'ultima parte della mostra è dedicata ai linguaggi contemporanei e alle figure che raccontano del cibo, dei suoi abusi, del suo piacere e della sua ossessione. Fra le protagoniste di questa sezione, "al femminile", artiste straniere come Alison Knowles, Martha Rosler, Jana Sterbak, e italiane, come Odinea Pamici e la giovane Iaia Filiberti.
"Sono convinta – afferma l'Assessore Charles – che questa esposizione possa essere interessante non soltanto per gli appassionati d'arte, ma anche per un pubblico più genericamente curioso e aperto a riflettere sul mondo attuale e su come le sue problematiche vengano riflesse e trasformate nell'elaborazione delle personalità più fortemente creative."
La rassegna è accompagnata da un catalogo bilingue italiano-francese, in vendita al prezzo di 25,00 Euro, contenente le riproduzioni di tutte le opere presentate, oltre ai testi di Martina Corgnati, Vera Fortunati, Maria Giuseppina Muzzarelli e Lisa Wenger e le schede storico-critiche di Stefania Biancani, Alberto Cottino, Arabella Cifani e Franco Monetti.



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