Mercoledì 17 e giovedì 18 aprile 1996 Aosta, Teatro Giacosa ore 21
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A. Artisti Associati
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Angels in America Il millennio si avvicina
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di Toni Kushner
Traduzione Mario Cervio Gualersi Regia Walter Mramor
Scene Milli Costumi Stefano Nicolao
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Con Gianfranco Candia Bed Cerchiai Lorenzo Gioielli Bedi Moratti Antonio Piovanelli Giannina Salvetti Sabina Vannucchi Stefano Viali
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La prima mondiale di Angels in America ha avuto luogo al teatro Eureka di San Francisco e al Mark Taper Forum di Los Angeles. Sono passati quattro anni e rimane l’opera teatrale di cui più si parla nel mondo. Diventerà anche un film, con la regia di Robert Altman. Pluripremiato (il Pulitzer e sette oscar per il teatro), vanta già un notevole numero di allestimenti in vari paesi del mondo. Una versione in lingua originale è stata presentata, con successo, alle Corderie dell’Arsenale, alla Biennale di Venezia. Ad Asti, invece, a luglio, ha avuto luogo la prima della tempestiva versione italiana, con la regia di Walter Mramor. Angels in America, prima parte di una trilogia del trentanovenne scrittore americano Tony Kushner, può ben essere definito una delle punte avanzate della drammaturgia americana di oggi. La vicenda incrocia le difficoltà di due coppie a New York, una gay formata da Prior e Louis, distrutta dal manifestarsi dell’Aids, e una eterosessuale, composta dal giovane avvocato Joe e da sua moglie Harper, che pensa di risolvere tutti i problemi ingoiando Valium. Altro personaggio di rilievo è Roy Cohn, ispirato all’omonimo braccio destro di Mac Carthy, corrotto faccendiere, vero genio del male. Affresco spietato dell’America degli anni ottanta, Angels affronta temi poderosi e di grande attualità: amore - famiglia - sesso - emarginazione - razzismo, in una dimensione epica e barocca. Ma evita di cadere nel patetico con grande gusto dell’ironia, guardando forse un po’ a Chaplin e ai grandi del muto. Così la commedia e la tragedia del vivere contemporaneo diventano, secondo Mramor, “storia e fantasia, ma anche giudizio politico, grazie alla capacità dell’immaginazione di trasformare la devastazione in bellezza, in un viaggio miracoloso e profetico”. Anna Ugliano
Un testo assolutamente coinvolgente perché non è soltanto una pièce teatrale, è un tentativo di guardare in faccia la Storia. Walter Mramor
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