I decreti del 1945: la prima autonomia

Ma, come abbiamo visto, dopo la manifestazione del 18 maggio, il problema dello Statuto d'autonomia si trasferì sostanzialmente a Roma. Così, il 29 maggio il Consiglio dei ministri iniziò ad occuparsi dell'autonomia valdostana nominando una Commissione presieduta dal generale Luigi Chatrian, sottosegretario al Ministero della Guerra e originario della Valle d'Aosta. L'11 luglio del 1945, dopo numerosi contatti con Chabod, il Consiglio dei ministri decise l'istituzione dell'autonomia in Valle d'Aosta attraverso due decreti luogotenenziali: il D.L.L. n. 545 riguardante "l'ordinamento amministrativo della Valle d'Aosta" e il D.L.L. n. 546 riguardante "Agevolazioni di ordine economico e tributario a favore della Valle d'Aosta". Entrambi saranno promulgati il 7 settembre del '45 ed entreranno in vigore a partire dal primo gennaio del 1946. Il D.L.L n. 545 sopprimeva la Provincia di Aosta dando vita alla circoscrizione autonoma e indicava gli organi che l'amministravano: un Consiglio di venticinque membri, un Presidente e una giunta di cinque membri. Il secondo decreto prevedeva, tra l'altro, la concessione alla Valle d'Aosta per novantanove anni delle acque pubbliche che non avessero già formato oggetto di riconoscimento di uso o di concessione. Un analogo provvedimento riguardava le miniere. Veniva anche istituito il beneficio della zona franca, che doveva attuarsi con modalità da definire con un successivo provvedimento.    
La Valle d'Aosta fu dunque la prima regione italiana a fruire di un regime di autonomia. Ancor prima di essere promulgati e di entrare in vigore i due decreti di autonomia e di concessioni economiche furono presentati da Chabod ai sindaci e alle massime autorità valdostane presso il Municipio di Aosta il 26 agosto del 1945. I decreti furono oggetto di forti contestazioni. Infatti, l'autonomia che prevedevano non corrispondeva alle aspettative di gran parte della popolazione. Lo stesso Chabod dovette ammettere che rispetto alle proposte di statuto elaborate nel mese di maggio dal Comitato di Liberazione Nazionale i due decreti contenevano delle modifiche «che in parte limitano le concessioni primitive». In particolare l'articolo 9 del DDL n. 545 era oggetto di vivaci contestazioni laddove prevedeva un organo di controllo che limitava fortemente le prerogative di autogoverno dei Valdostani: «Presso il Consiglio della Valle è istituito un Comitato di coordinamento composto di un rappresentante del Ministero per l'Interno che lo presiede, di un rappresentante del Ministero del Tesoro e di un rappresentante della Valle nominato dal Consiglio fra persone ad esso estranee. Il Comitato collabora con gli organi della Valle per l'applicazione del presente Decreto e per il migliore sviluppo dell'attività normativa della Valle».
Così per protestare contro la ridotta autonomia concessa il 6 settembre la prof.ssa Ida Viglino rassegnò le dimissioni da presidente del CLN, mentre pochi giorni dopo nacque il movimento dell'Union Valdôtaine. 

Autorità e pubblico nel Salone ducale del Municipio d'Aosta ascoltano Federico Chabod che presenta i decreti legislativi luogotenenziali per la Valle d'Aosta Autorità e pubblico nel Salone ducale del Municipio d'Aosta ascoltano Federico Chabod che presenta i decreti legislativi luogotenenziali per la Valle d'Aosta

Ida Viglino, Presidente del CLN valdostano, all'uscita dal Municipio d'Aosta dopo la presentazione dei Decreti luogotenenziali per la Valle d'Aosta Ida Viglino, Presidente del CLN valdostano, all'uscita dal Municipio d'Aosta dopo la presentazione dei Decreti luogotenenziali per la Valle d'Aosta




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