Stoccaggio degli effluenti zootecnici

Con deliberazione n. 1121 del 19 agosto 2016 la Giunta regionale ha approvato specifiche disposizioni in materia di impianti di stoccaggio degli effluenti zootecnici, in attuazione del decreto interministeriale 25 febbraio 2016, n. 5046 recante “Criteri e norme tecniche per la disciplina dell’utilizzazione degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, nonché per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato.”. Tali disposizioni, nelle more dell’approvazione a livello regionale di un’apposita e organica legge recante disciplina sull’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, vanno a sostituire il regolamento regionale 9 agosto 1995, n. 6 recante norme tecniche per lo stoccaggio, il trattamento e il riutilizzo dei reflui zootecnici.

Nello specifico, le disposizioni approvate rispondono all’esigenza di definire, in maniera chiara per tutti gli allevatori, i parametri per il dimensionamento e le caratteristiche tecniche dei contenitori di stoccaggio e costituiscono anche i requisiti in materia di fertilizzanti richiesti alle aziende che aderiscono alle misure agro-climatico-ambientali (Misura 10) e alla misura relativa all’agricoltura biologica (Misura 11), il cui rispetto è oggetto di controllo da  parte dell’organismo pagatore.

Si precisa che nel dare un’iniziale attuazione al decreto nazionale sono state previste alcune semplificazioni, tenuto conto della realtà agricola regionale: apposite deroghe sono state, infatti, previste per gli allevamenti regionali di piccole dimensioni e, in modo particolare, per gli alpeggi.

Si sottolinea, inoltre, come facciano parte integrante delle disposizioni approvate apposite tabelle, recanti i valori di azoto prodotto da animali di interesse zootecnico e i parametri volumetrici per il dimensionamento dei contenitori di stoccaggio, appositamente modificate rispetto alle corrispondenti tabelle ministeriali, tenuto conto del minor peso dei bovini di razza valdostana e del minore quantitativo di azoto nel letame prodotto dai medesimi rispetto alle razze ad alta attitudine lattifera, come ampiamente documentato da un recente studio condotto dall’Institut Agricole Régional.

 

Per i contenuti di dettaglio si rinvia alla lettura del testo delle disposizioni e si segnala che per ulteriori informazioni rimane a disposizione degli utenti l’ufficio fabbricati, tel. 0165 275403.

 

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