Europa-Regioni: nuove accuse Ue per Italia su Ilva Taranto

Azienda si difende. Ambientalisti sollecitano Commissione
11:09 - 19/04/2014 


(ANSA) - BRUXELLES, 15 APR - Bruxelles fa pressing sull'Italia per l'Ilva di Taranto e allarga il fronte della procedura di infrazione (avviata a settembre 2013) con una lettera di messa in mora supplementare, dove prefigura nuove possibili gravi violazioni nella gestione dello stabilimento.

Ma l'azienda ribatte che la messa in mora supplementare si basa su documentazione datata, da allora č intervenuto "il commissariamento e molte delle contestazioni mosse dalla messa in mora complementare sono state risolte". Inoltre l'Ilva definisce la considerazione di Bruxelles "di sospendere l'esercizio dello stabilimento" sino a che non venga garantito il pieno rispetto dell'Autorizzazione integrata ambientale ''sproporzionata e infondata". Dal fronte ambientalista invece si sollecita l'Ue a fare di pių. In particolare, Verdi e Fondo antidiossina accusano Bruxelles di "allungare i tempi" con "decisioni politiche", invece di andare avanti con l'iter "per il deferimento dell'Italia di fronte alla Corte di giustizia di Lusemburgo".

Mentre secondo Peacelink Taranto, che ha portato la questione Ilva sotto i riflettori di Bruxelles "tallonando" la Commissione con l'invio di documenti e foto, l'iniziativa dell'Unione certifica che l'Italia sta tollerando l'inquinamento dell'Ilva e non vengono adottate tutele per la salute dei cittadini''.

D'altra parte, spiegano alla Dg Ambiente guidata dal commissario Janez Potocnik: "si tratta di una lettera di messa in mora, quindi le violazioni vengono ipotizzate. E prima di passare alla fase due della procedura di infrazione, che prevede l'invio di un parere motivato, ci sono alcuni aspetti che devono essere chiariti", anche in relazione alla recente entrata in vigore della direttiva sulle Emissioni industriali (Ied), che sostituisce la normativa Ue Iccp.

Di fatto la messa in mora supplementare della Commissione Ue contesta alcuni articoli delle direttive Ied e Seveso: si indica che la risposta arrivata da Roma a dicembre 2013 dimostra che lo stabilimento siderurgico non attua molte delle condizioni previste dall'Autorizzazione integrata ambientale, e che lo stabilimento provoca ancora "inquinamento significativo".

Inoltre, nonostante vi sia prova che la violazione delle condizioni previste dall'autorizzazione "pongono questioni di pericolo immediato per la salute umana e importanti effetti negativi per l'ambiente, l'Italia non ha sospeso l'attivitā dello stabilimento".

Ma lo stesso permesso Ippc č "inadeguato", secondo la Commissione, poichč non prevede "tutti i requisiti necessari in merito alle discariche nel sito dell'Ilva, alla gestione dei sottoprodotti e dei rifiuti, al trattamento delle acque reflue, alla protezione del suolo e delle acque sotterranee".

Dall'Ilva perō precisano che non č in corso ''alcuna ripercussione seria ed immediata sull'ambiente, ma nemmeno nelle acque e nel suolo non si sta correndo alcun pericolo immediato per la salute umana perché gli scarichi, che comunque saranno migliorati, sono ad oggi a norma e non vi sono in corso rilasci pericolosi sui suoli''. (ANSA).


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