Europa-Regioni:'Made in' a Europarlamento,prevista battaglia

Resta 'no' fronte Nord, posizioni nazionali prevalgono
11:00 - 19/04/2014 


(ANSA) - BRUXELLES, 14 APR - Si annuncia in salita il voto chiave per l'Italia sul 'made in'previsto domani a Strasburgo.

Se verrà bocciato l'articolo che riguarda l'indicazione d'origine a tutela della sicurezza dei prodotti, come chiedono due emendamenti, sarà un'altra occasione persa per il dossier, che deve ancora affrontare il passaggio al Consiglio Ue che vi è ostile.

Il pacchetto, infatti, dopo essere passato in commissione mercato interno a ottobre, è arrivato solo ora sul tavolo dell'Aula riunita in plenaria, all'ultima sessione di lavoro dell'Europarlamento prima delle elezioni. E, con la campagna elettorale già in corso in tutti i paesi, sarà caccia all'ultimo voto in un contesto in cui il clima a favore del 'made in'- a cui l'Italia tiene molto - si è raffreddato rispetto all'autunno, con il fronte contrario dei paesi del Nord guidato dalla Germania sempre più compatto.

Il pacchetto di misure proposte dai commissari Tajani e Borg a tutela della sicurezza dei prodotti, incluso l'articolo 7 del regolamento che è quello che introduce l'obbligo del 'made in'sui prodotti Ue ed extra Ue, aveva passato le forche caudine di tutte le commissioni parlamentari competenti e ricevuto l'ok della commissione responsabile mercato interno con ampia maggioranza (27 sì, 7 contrari e 5 astensioni).

Il risultato era stato raggiunto grazie alla collaborazione della 'squadra Italia' che aveva fatto sistema a Bruxelles, con l'impegno degli eurodeputati di tutti i gruppi politici, dal relatore ombra Raffaele Baldassarre a Patrizia Toia e Cristiana Muscardini.

Ora, sebbene i gruppi dei popolari e dei socialisti siano favorevoli al regolamento, le linee di faglia passano per le delegazioni nazionali dove a dividere è la Germania, le cui direttive, ancor più in campagna elettorale, restano negative. Come restano negative le posizioni di paesi alleati di Berlino comei Danimarca, Svezia e Gran Bretagna ma anche Belgio e Lettonia, mentre altri paesi di peso sono in dubbio o divisi come Polonia, Finlandia e Irlanda.

La Spagna non è interessata al dossier, mentre si punta soprattutto sull'appoggio della Francia. Anche se ferve l'attività di pressing sui colleghi da parte degli europarlamentari italiani già in prima linea a ottobre, questa però potrebbe non bastare di fronte ad assenze al momento del voto, nella sessione più carica di relazioni di tutta la legislatura. In ogni caso, quale che sia l'esito del voto, sarà la prima volta che un regolamento che tutela il 'made in'si fa strada in plenaria. La palla passerà poi alla presidenza italiana dell'Ue. (ANSA)


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