GIORNATA MEMORIA: ARCIGAY, RICORDARE VITTIME OMOSESSUALI

12:40 - 24/01/2011 


(ANSA) - AOSTA, 24 GEN - ''Sono stati centomila gli omosessuali perseguitati dal regime hitleriano. Numericamente, dopo ebrei e zingari, sono stati il terzo gruppo ad essere sterminato nei campi. Il loro segno distintivo era un triangolo rosa. Eppure si tratta di una storia poco nota e poco raccontata''. Lo scrive, in una nota, il Comitato regionale Arcigay 'Articolo 3' di Aosta in occasione del ''27 gennaio, anniversario della liberazione dei deportati ad Auschwitz ad opera delle truppe sovietiche, che e' stato riconosciuto come il Giorno della Memoria, con il quale si onorano le vittime dello sterminio nazista''.

''Gli stessi omosessuali sopravvissuti - e' spiegato nella nota - al termine della guerra si sono chiusi nel silenzio: chi per timore di finire in carcere (in Germania l'omosessualita' rimase a lungo illegale, anche dopo la caduta del nazismo), chi per non subire ulteriori discriminazioni a causa del tabu' che circondava l'omosessualita', chi per la vergogna di quella che era considerata un'accusa infamante. Qualcuno invece ha parlato, ma non e' stato ascoltato, o peggio, e' stato umiliato, dileggiato e messo a tacere. Ricordare questi fatti rende giustizia a tutti loro''.

Per il comitato regionale dell'Arcigay ''non e' questo l'unico motivo per onorare la loro memoria'', ricordando il progetto di Heinrich Himmler, capo delle SS,di sterminare gli omosessuali ''degenerati corruttori del popolo ariano''. ''Queste precise parole - sottolinea l'Arcigay - potrebbero infatti essere pronunciate oggi da un leader iraniano, o ugandese, saudita, o di un altro Paese dove l'omosessualita' e' punita con la morte (magari di un Paese che intrattiene pacifici rapporti commerciali con l'Italia e i suoi alleati). In 80 Paesi del mondo gay e lesbiche vengono incarcerati e torturati. Altrove, come in Russia o in vari Paesi dell'ex blocco sovietico, sono proibite manifestazioni per i diritti Lgbt, in barba al diritto di riunione e di espressione, e le associazioni Lgbt vengono apertamente osteggiate. Infine, in altre nazioni, tra cui l'Italia, la popolazione omo-transessuale (il 10% del totale) non gode dei diritti derivanti da una piena cittadinanza, nonostante i ripetuti richiami, in tal senso, dell'Unione Europea. Qualcuno dovrebbe rendere giustizia anche a queste persone''. (ANSA).


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